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Questo articolo è stato pubblicato il 08 luglio 2013 alle ore 08:10.

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I provvedimenti varati di recente dal Governo per cercare di diminuire la disoccupazione giovanile e le altre misure adottate, vanno sicuramente nella giusta direzione per superare la grave recessione economica che investe il nostro Paese, ma è difficile che risulteranno sufficienti. Le misure più urgenti da attuare riguardano: e una riforma sostanziale del sistema fiscale; una riorganizzazione degli enti pubblici, per migliorarne la governabilità, l'economicità e l'efficienza.

In materia tributaria, i numerosi provvedimenti adottati nel 2012 e nel 2013 – volti principalmente a consolidare lo stato dei conti pubblici – hanno prodotto un aumento della pressione fiscale. Ciò, sicuramente, non ha favorito le attività imprenditoriali, in quanto la tassazione del reddito d'impresa ha raggiunto un carico di imposta elevatissimo, anche nel confronto internazionale.

La conseguenza di tale pressione fiscale si è tradotta in una chiusura delle attività imprenditoriali piuttosto che in un'aperture di nuove, e anche in una delocalizzazione del capitale (anche umano) verso paesi esteri. D'altronde, tali decisioni assunte dagli imprenditori sono incoraggiate dal fatto che la libertà di stabilimento e il mercato unico favoriscono e anzi sollecitano tali scelte. Per creare occupazione e sviluppo è necessario favorire le imprese, rendendole più competitive anche a livello internazionale. In Europa si dovranno armonizzare le regole per la tassazione del reddito d'impresa: è inconcepibile farsi concorrenza tra Stati se si vuole un'Europa unita!

Per contrastare efficacemente l'evasione, assume priorità fermare la dilagante incertezza del diritto che rende difficile qualsiasi attività imprenditoriale. Da anni si dibatte su come fare per garantire i diritti del contribuente dagli effetti negativi derivanti dalla proliferazione di disposizioni tributarie contraddittorie, di difficile comprensione, e di ancora più difficile applicazione. Quindi, il Governo deve intervenire sull'attuale sistema fiscale semplificando la normativa e dando certezza e stabilità con norme chiare e di facile applicazione: la certezza fiscale e la stabilità del sistema sono elementi fondamentali per lo stimolo a investimenti da parte degli operatori economici.

La delega fiscale – ora di nuovo all'esame del Parlamento – dovrà contenere misure per riformare integralmente il sistema fiscale italiano. Una riforma da attuare attraverso una completa riscrittura di tutti i Testi unici delle imposte dirette, i quali – oltre a essere fermi alla riforma Visentini del 1973 – hanno subito numerosi stravolgimenti nel corso degli ultimi 40 anni, tanto da renderli complicati. È urgente intraprendere, pertanto, quel processo di codificazione generale, che era uno degli obiettivi previsti dalla legge delega n. 80 del 2001, mai completamente attuata, e ciò al fine di rendere stabile e affidabile il sistema fiscale italiano.

Per quanto concerne, invece, la riorganizzazione degli enti pubblici, la necessità di riequilibrio del sistema di finanza pubblica passa per una maggior efficienza nella spesa, da intendersi non tanto come "tagli" alle risorse finanziarie operati sui saldi di bilancio, ma come ricerca di un reale miglioramento dei livelli di efficienza, efficacia ed economicità nella gestione delle pubbliche amministrazioni. Un percorso che richiede una preventiva e chiara definizione delle regole di governance pubblica, ovvero delle funzioni, dei compiti e dei ruoli delle amministrazioni centrali dello Stato e degli enti locali territoriali, al fine di completare quel percorso di decentramento amministrativo già avviato da anni, ma mai terminato. Questo ripensamento dei compiti e delle funzioni ha l'obiettivo di riorganizzare e razionalizzare la mappa delle numerose amministrazioni pubbliche del nostro Paese, scongiurando sovrapposizioni di competenze e di enti e, allo stesso tempo, riallocando le risorse umane e strumentali nei comparti più "sguarniti" della Pa.

Il percorso di riforma deve riguardare anche le aziende pubbliche. Risulta decisivo dare concreta attuazione all'utilizzo di strumenti manageriali, di controllo interno, di valutazione e motivazione del personale, che consentano di rafforzare una cultura manageriale della gestione delle aziende pubbliche orientata all'efficiente ed economico impiego delle risorse, sempre nella prospettiva di migliorare la qualità dei servizi pubblici.

La riforma del sistema fiscale e la riorganizzazione degli enti pubblici costituiscono passi necessari e importanti per il superamento dell'attuale crisi economica.
Presidente dell'Istituto per il governo societario (Igs)

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