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Questo articolo è stato pubblicato il 18 settembre 2013 alle ore 06:55.

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Creatività, secondo la definizione di Jules Henri Poincaré, è la capacità di unire elementi preesistenti in combinazioni nuove, che siano utili ma anche belle, cioè "armoniose" dove armonia significa utile e bello insieme, quindi funzionale. Associare la creatività alla matematica non è un ossimoro e di quest'idea Bill Mazza, americano formatosi negli anni 70 alla New England school of Arts di Boston e da tempo in Italia, ha fatto un metodo, Dreamland, brevettato e destinato agli art director della moda o alle aziende del design, ma - dice - utile a tutte le imprese, di qualsiasi settore, che sono in deficit di creatività e hanno il desiderio o il bisogno di innovare.

Bill Mazza insegna il suo metodo creativo allo Ied Management Lab di Roma che ieri gli ha affidato la "giornata aperta" per un Dreamland Show rivolto agli studenti e a chi avesse avuto voglia di capire e vedere qualcosa di più. "Un pazzo" lo definiscono molti allievi, "un guru della creatività" lo presentano quelli del suo staff.
In cosa consiste il metodo? «Raccontarlo è come spiegare il baseball a una persona non americana: meglio vederlo dal vivo», risponde Mazza. «Individuato il progetto, il prodotto o il problema da risolvere - spiega - si costruisce una tabella che individua gli elementi che servono a raggiungere l'obiettivo: materiale, colore, forma ma anche emozione, profumo, umore... Per ogni elemento si indicano varie opzioni. Questa tabella viene poi trasformata in un set di dadi poliedrici, da 6 fino a 20 facce. Ogni dado viene fatto rotolare dal "conduttore" del processo creativo e il risultato si appunta su una lavagna». Si ottiene una serie di combinazioni a cui sarebbe difficile arrivare seguendo uno schema di pensiero logico-lineare per sviluppare il progetto. Tali combinazioni diventano la base per il brain storming che dovrebbe portare alla soluzione:«Questo metodo amplifica la capacità di trovare soluzioni nuove e si può applicare in qualsiasi settore e in tutti i casi in cui occorre prendere una decisione».

Sosteneva Poincaré che «un risultato nuovo ha valore nel caso in cui stabilendo un legame tra elementi noti da tempo ma fino ad allora sparsi ed estranei, mette ordine là dove sembrava regnare il disordine. Inventare - teorizzava il matematico a inizio '900 - consiste nel non costruire combinazioni inutili ma nello scegliere quelle utili che sono una esigua minoranza».
Mazza è convinto che la creatività sia un fattore decsivo di competitività sui cui investire: «La creatività non è talento innato ma competenza che si acquisisce». Così, la creatività diventa «skill fondamentale per la produttività delle aziende e per migliorare la qualità della vita».
Nelle sue lezioni cita i colossi del web e la loro capacità di coinvolgere i dipendenti nel processo creativo: «In Google, è stato istituito un tempo creativo, pari al 20% dell'orario di lavoro. Metà dei nuovi prodotti realizzati ogni anno da Google nasce in quelle ore destrutturate». Il processo creativo «diventa una mentalità» e le buone idee all'interno di un'azienda «non sono patrimonio esclusivo di pochi eletti ma possono diventare una competenza di base richiesta a tutti coloro che lavorano o vogliono lavorare in azienda».

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