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Questo articolo è stato pubblicato il 29 settembre 2013 alle ore 08:40.

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Una sorpresa da Berlusconi nel giorno del suo compleanno



Non è mai semplice dare suggerimenti in tema di regali. Tanto più in occasione dei compleanni, un dato oggettivo il giorno e l'ora di nascita, in sé non particolarmente affascinante, se non per il carattere evocativo dell'evento rappresentato dalla nascita, che ha aperto a tutti noi gli occhi al gran teatro del mondo, e i risvolti di natura astrologica che porta con sé. Il 29 settembre, ricorrenza di San Michele Arcangelo, compiono gli anni i protagonisti dell'ultima campagna elettorale, Pier Luigi Bersani, e Silvio Berlusconi. Il primo ormai da parecchi mesi ai margini dalla scena politica, il secondo, invece, più che mai nell'occhio del ciclone. Diciannove anni fa Berlusconi entrava in politica dichiarando “L'Italia è il Paese che amo”. Siamo certi che, nonostante tutto, lo ama ancora: ebbene, è troppo chiedergli in occasione di questa ricorrenza di farsi un regalo, che sia tale oltre che per lui anche per tutti gli italiani? Non ci permettiamo certo di suggerirgli quale, ma siamo certi che la sua sensibilità è sicuramente in grado di indirizzarlo verso una scelta, come spesso è accaduto, sorprendente e capace anche di riguadagnargli tanto di quel consenso che ha perso negli ultimi tempi. E su tutti i fronti.
Giuseppe Barbanti
Mestre
Il brutto vezzo fiscale
Il vezzo di non dichiarare e versare le imposte - dette spregiativamente tasse - appartiene a una certa ossidata veterocultura del popolo italiano. Veterocultura che però è stata fatta bandiera di vanto, e di campagna elettorale, dal cosiddetto popolo delle libertà. Infatti quando quelli del Pdl si stracciano le vesti, inveiscono contro la magistratura e dichiarano convintamente l'innocenza del loro leader, quasi certamente non lo fanno perché non credono che il Cavaliere non abbia frodato il fisco, ma perché, secondo loro, il fisco lo avrebbe frodato moderatamente. La dimostrazione indiretta di questa consapevolezza ce la forniscono ogni volta che dal piccolo schermo lamentano l'irrilevanza dei pochi milioni evasi. Come a dire, rubano tutti, è lo sport nazionale più praticato, fa curriculum e pure Pil, come si permette la magistratura rossa ed eversiva? Ecco perché hanno riesumato Forza Italia. Questa volta, però, forse non intendono alludere allo sport nazionale del pallone.
Fernando Santantonio
Il caso Barilla
Gentile direttore, le associazioni gay hanno innescato una polemica contro il presidente del gruppo Barilla,reo di aver espresso la preferenza per la famiglia tradizionale negli spot pubblicitari. Qui c'è un razzismo «al contrario». In molti ci domandiamo cosa sarebbe successo se la legge anti-omofobia fosse già approvata così com'è. Probabilmente Guido Barilla sarebbe stato denunciato per aver discriminato la famiglia omosessuale alla barba della libertà di opinione finora garantita dalla nostra Costituzione. Non mancano però le voci critiche anche da parte di molti omosessuali che ritengono controproducenti alla loro causa certe forzature.
Ivan Ferrari Jirsa
La libertà d'opinione
Mi pare che siamo arrivati al capolinea con la libertà di pensiero e mi riferisco alla famiglia di cui tanto si discute in questi giorni dopo l'opinione del sig. Barilla, il quale credo possa esprimere liberamente la sua opinione penso condivisa da gran parte degli italiani. O forse questa povera famiglia tradizionale, già zoppicante di per sé, dovrebbe sempre inchinarsi di fronte a quella minoranza che è comunque libera di pensarla diversamente, senza però fare battaglie contro. Non vorrei che a forza di fare inchini, la famiglia tradizionale finisse come la Concordia.
Annamaria De Grandis
Castelminio di Resana (Tv)
I controlli dei Nas
Nel corso di controlli effettuati dai Nas nel meridione, sono state riscontrate irregolarità igienico–sanitarie per ben oltre il 30% dei casi controllati, bloccando tonnellate di alimenti destinati al consumo. Mentre sappiamo tutto sulla sig.ra Belen, sulle opinioni del sig. Barilla o su quante volte ha sbadigliato il nostro ex-premier, per la cosiddetta “privacy” non sapremo mai i nomi né dei prodotti né delle Aziende incriminate. Un vero peccato.
Silvano Stoppa
Cesano Boscone (Mi)

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