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Questo articolo è stato pubblicato il 17 ottobre 2013 alle ore 08:21.
L'ultima modifica è del 17 ottobre 2013 alle ore 11:03.
Conversare con Nassim Taleb è come essere in mezzo a uno sciame di farfalle, tante sono le idee e le sollecitazioni che ti procura in un caos intellettuale solo apparente. Lo scrittore, matematico ed ex trader, che ha anticipato la crisi finanziaria con il best-seller del 2007 Il Cigno Nero (evento inaspettato e molto improbabile come l'avvento di Internet o la crisi finanziaria) va sempre al nocciolo della questione.
Punto primo: «I cigni neri non sono prevedibili ed è impossibile calcolarne i rischi», ma i loro effetti sono destinati a moltiplicarsi in un mondo sempre più interconnesso così possiamo solo prepararci a rendere le aziende o i sistemi politici meno «vulnerabili al caos» rendendoli «antifragile», dal titolo del suo nuovo libro edito dal Saggiatore, capaci di trarre vantaggio dal disordine.
In una serata milanese ideata e organizzata da Royal Bank of Scotland, guidata in Italia da Andrea Soro, nelle cornice del Museo Bagatti Valsecchi, Taleb indica due possibili rischi all'orizzonte: la politica monetaria troppo accomodante della Fed di Alan Greenspan prima (che voleva eliminare il ciclo economico di espansione e contrazione) e di Ben Bernanke oggi; e l'incapacità di Barack Obama di imparare dagli errori del passato quando ha proposto «di rimettere in gioco vecchi tipi che hanno fatto danni nel passato come Larry Summers, candidato alla Fed». Iniettare denaro a basso costo per troppo tempo rende il sistema più fragile, non più resistente. Il QE è diventato un problema mentre gli Stati Uniti hanno un deficit al 10% esclusa la previdenza sociale. «Certo il sistema societario Usa è sano, ma i conti pubblici molto meno in un contesto burocratico». Se il sistema politico concentra troppo il potere (presidenza e Fed) aumenta la possibilità di fare grandi errori come è avvenuto con due costose guerre in Iraq e Afghanistan con George W. Bush e con Alan Greenspan che ha reso più fragile il sistema. «L'antifragile è chi migliora e impara dai suoi errori come l'aviazione civile impara dai disastri aerei. Non respinge le crisi, le usa».
In questo senso l'Italia con 70 governi dal dopoguerra è un sistema politico «antifragile», mentre la Siria (con un solo governo) e l'Arabia saudita (con due esecutivi) durante lo stesso periodo sono molto più fragili.
L'Italia ha due esempi di successo nella storia: la millenaria esperienza della Repubblica di Venezia e la Chiesa cattolica, che deve il suo successo nell'affrontare le crisi al principio di sussiderietà per cui la decisione può essere presa sempre dal gradino inferiore. Anche la Ue usa il principio di sussidiarietà e quindi è antifragile.
Per Taleb il vero talento è chiuso nella regola del finanziere Warren Buffet detta "Skin of the game", cioè quando degli insider investono il proprio denaro nella società che guidano. Secondo Taleb la ricetta migliore è «mettersi in gioco». Parola di un ex trader che oggi fa il professore di Risk Management al Polytechnic of New York. Ricordandoci i limiti della Ragione illuministica e che i ponti romani costruiti con il sapere pratico (tipico degli imprenditori), sono ancora lì, come al Pont du Gard, a testimoniarci la loro superiorità rispetto al sapere accademico.
IL LIBRO
Questo volume di Nassim Nicholas Taleb, che offre una nuova visione del mondo e dell'economia, è stato anticipato da IL, il mensile del Sole 24 Ore, nel numero 46 del 16 novembre 2012.
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