Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 27 gennaio 2014 alle ore 08:03.
L'ultima modifica è del 19 giugno 2014 alle ore 11:50.

My24

Le grandi banche europee godono di sussidi impliciti per un totale di circa 235 miliardi di euro, derivanti dalla convinzione dei mercati finanziari che questi istituti di credito sono troppo grandi per fallire e verranno comunque salvati dalla mano pubblica in caso di difficoltà. La tesi è contenuta in una relazione che il gruppo parlamentare verde renderà pubblica oggi, nella settimana in cui la Commissione Ue dovrebbe presentare una attesa riforma del sistema bancario.

In un rapporto intitolato Implicit Subsidies in The Banking Sector, l'economista Alexander Kloeck sostiene che i sussidi impliciti si riflettono principalmente sul mercato in tassi d'interesse più bassi: «Senza sussidi impliciti le grandi banche europee registrerebbero perdite sostanziali». Philippe Lamberts, deputato ecologista belga a Strasburgo, è convinto che sia necessario riformare drasticamente il sistema bancario, per eliminare questo fenomeno e aiutare in ultima analisi il credito all'economia.
I sussidi impliciti provocano numerose distorsioni al mercato. Incentivano le banche a prendere più rischi; creano differenze di trattamento tra le istituzioni più grandi e le istituzioni più piccole; minano la disciplina di mercato perché non inducono obbligazionisti e azionisti a verificare la solidità dei bilanci bancari; pesano sui rating sovrani senza consentire ai governi di ricavare da queste implicite garanzie qualche beneficio fiscale; e infine rendono in fin dei conti i bilanci pubblici poco trasparenti.
«La prima tappa – spiega Lamberts – è di scindere attività d'investimento e attività di deposito. In questo modo, le banche d'investimento non godrebbero del sussidio implicito di cui godono oggi appoggiandosi ai depositanti della banca al dettaglio. La seconda tappa è di imporre alle banche elevati livelli di fondi propri. Le recenti norme del pacchetto CRD4 non sono sufficienti perché calcolano questi fondi sulla base degli attivi ponderati. Meglio un calcolo netto in rapporto al bilancio totale».

Il deputato teme che la proposta della Commissione di riforma del sistema bancario sarà un compromesso per venire incontro alle lobbies bancarie e ai governi nazionali. Con ogni probabilità il pacchetto non prevederà una scissione netta delle attività bancarie, nella sostanza mantenendo in vita la banca universale. Il rischio nel ridurre il sussidio implicito – la stima di 235 miliardi riguarda il 2012 – è di provocare un aumento dei costi di finanziamento delle banche e quindi dei prestiti all'economia.
Il deputato, che è membro della Commissione affari economici dell'Europarlamento, rovescia le prospettive. «Vogliamo che le banche tornino a lavorare per l'economia, prestando denaro alle famiglie e alle imprese, piuttosto che per se stesse. Riducendo il sussidio implicito saranno costrette a rivedere le loro priorità». Infine, i Verdi credono che lo stesso sussidio potrebbe essere tassato: «Sarebbe un modo per il contribuente di riprendere a proprio vantaggio il beneficio che offre alle banche».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi