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Questo articolo è stato pubblicato il 26 febbraio 2014 alle ore 06:41.
L'ultima modifica è del 26 febbraio 2014 alle ore 06:46.

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Lo «spessore» di un governo si giudica dai fatti



Gentile Galimberti,
solo da sei mesi, da quando ho avuto un'eredità da investire, acquisto Il Sole 24 Ore. Mi hanno detto che invece di comprare fondi che si mangiano i rendimenti con le commissioni, è meglio il fai da te. Non faccio da me perché non ne so molto, ma un amico di famiglia ci ha dato consigli, e ora guardo sul Sole come vanno e seguo le notizie perché vorrei capire meglio. In Italia siamo milioni che ci chiediamo che cosa succede col nuovo governo. Io ho un posto sicuro, all'anagrafe, e per me un governo vale un altro. Ma ho un figlio e una figlia che campano di lavoretti e concorsi. Il mio superiore mi dice che questo governo vale poco, che è gente senza esperienza. Mio nonno ci diceva che lui ha fatto la Grande Guerra e che l'abbiamo vinta anche se non eravamo soldati famosi. Non dico che fare un governo sia come fare una guerra, ma le chiedo che cosa pensa di questi ministri.
Fiorenza Sanniti
Cara Sanniti,
forse fare un governo non è come fare la guerra, ma il paragone mi piace. Per fare la guerra ci vuole coraggio e valore. E l'esperienza? Chissà, forse l'esperienza non è importante come si crede. Chi è esperto tende a ripetere le cose che conosce, quelle che hanno funzionato in passato. Non ha la mente sgombra per tentare qualcosa di nuovo.
Devo dire che mi irrita un po' sentire tanta gente che dice che questo governo non ha «spessore». Certo, se uno deve scegliere fra un governo con spessore e uno senza spessore, lo «spessore» è meglio. Ma come sta questo nostro Paese? Male, molto male. Lo «spessore» (qualunque cosa significhi) dei governi passati non sembra aver sortito grandi effetti. Vuol dire allora che quel che è mancato non era lo spessore, ma qualcosa di diverso. Lo so che, per tornare alla guerra, far funzionare di nuovo il Paese non è come un assalto a mano armata, dove contano forza, valore e coraggio. Gli sforzi non incontrano corazze e scudi, ma melassa e muri di gomma.
Può darsi che anche questo Governo affonderà nella palude dei veti incrociati e nelle farragini dei gineprai normativi. Può darsi. Ma ogni italiano che abbia a cuore il Paese, ogni italiano che non si macchi della triste congiura del «tanto peggio tanto meglio», non può che fare scongiuri e auguri.
fabrizio@bigpond.net.au
La "scivolata" di Delrio
Prima scivolata del ministro Delrio: mi chiedo perché chiaccherare in libertà, e troppo, su problemi importanti non inseriti nel programma di governo e lasciando dubbi a molti italiani da cancellare con difficoltà.
Renzi chieda ai suoi un doveroso silenzio per evitare inutili, dannose e rovinose tensioni. Si deve lavorare proponendo cose serie, e poi difenderle ma non lanciare messaggi che creano incertezza anche e soprattutto ai pensionati che hanno in portafoglio BoT (sono molti in Italia).
Raffaella Ruzzi
Germania fuori dall'euro
Non contenti del fallimento dell'unità d'Italia, abbiamo perseverato nell'errore partecipando al tentativo di unire l'Europa. Con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti, malgrado molti si ostinino a non voler guardare. Ma ormai ci siamo dentro e uscirne forse sarebbe un errore ancora più devastante di quello di esserci entrati. È come un divorzio: devi potertelo permettere, altrimenti finisci per morire di fame nel vero senso della parola. E qual è l'unico Stato europeo che potrebbe permettersi il lusso di uscire dall'euro? Cosa aspettiamo a prendere atto che l'unico Paese che può (e forse deve) uscire dalla moneta unica è proprio quello di Angela Merkel? Non è forse la cosa più logica che un Paese forte come la Germania torni al suo tanto amato marco tedesco, come l'Inghilterra è rimasta con la sterlina, invece di spingere al suicidio tutti gli altri?
Lettera firmata
La cattiva gestione dei rifiuti
La Commissione europea nei giorni scorsi ha inviato al nostro Paese una penale di 100 milioni l'anno per la cattiva gestione dei rifiuti in Campania. La cosa preoccupante è che sia la Sicilia sia la Calabria si trovano più o meno nella stessa situazione, basta guardare le immagini di questi giorni. Speriamo che Bruxelles non si accorga, speriamo si giri dall'altra parte, altrimenti arriveranno altre multe!
Silvano Stoppa

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