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Questo articolo è stato pubblicato il 31 marzo 2014 alle ore 06:38.
L'ultima modifica è del 19 giugno 2014 alle ore 14:19.

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Fu subito un successo. L'Esperto risponde, dal 1° aprile 1984 presenza fissa al servizio dei lettori del Sole 24 Ore, non tardò certo ad affermarsi. L'intuizione del direttore di allora, Gianni Locatelli, e di Elia Zamboni andò incontro a un'esigenza evidentemente molto forte. Un paio di anni dopo, Silvio Moroni – pioniere della critica e della cronaca fiscale, maestro di più generazioni di giornalisti e collaboratori del Sole sul fronte tributario – commentava questo exploit quasi con una punta di dispetto: sarebbe stato meglio, scriveva, se l'iniziativa «si fosse dimostrata superflua o di scarso interesse. Avrebbe voluto dire che le disposizioni tributarie sono chiare e di facile applicazione». Figurarsi.
L'articolo di Moroni, quanto a pessimismo, riecheggiava addirittura Giacomo Leopardi, innanzitutto per il titolo: «E naufragar mi è amaro in queste leggi». D'altronde la creatività non mancava, e al duo composto dallo stesso Moroni e da Tonino Morina (suo allievo e ora a sua volta storico collaboratore del Sole, nonché supervisore della parte fiscale dell'Esperto) va anche il copyright della definizione "cartelle pazze". «Fu nel 1997 – ricorda Morina –. A partire da quelle legate al condono del 1992, decine e decine di milioni di dichiarazioni vennero controllate in una sola annualità. In due-tre milioni di casi arrivarono cartelle sballate, con i contribuenti che si vedevano chiedere fino a 100 milioni di lire più del dovuto. In 30 anni, è stato quello il maggiore bombardamento di quesiti fiscali ».

Importante, per la popolarità dell'Esperto, fu anche una serie di convegni che si svolsero a inizio 1985. «Si andò in tutta Italia, isole comprese – racconta Raffaele Rizzardi, massimo punto di riferimento in materia di Iva –. I convegni di gennaio furono ostacolati dalle condizioni meteo, con il grande gelo e la storica nevicata di quell'inverno, ma il programma vide il totale rispetto degli impegni». Nei primi anni Novanta, poi, l'avvio di Telefisco, che consentì di seguire le relazioni e le risposte degli esperti da un numero potenzialmente illimitato di sedi, senza che i relatori dovessero girare in tutto il Paese.
A oggi sono 400 gli esperti che hanno risposto ai quesiti dei lettori. Il reclutamento, all'inizio, poteva avvenire anche con una sorta di passaparola. Come capitò ad Alessandro Selmin, altro protagonista di quell'avvio. Funzionario della Camera di commercio di Padova, si era fatto conoscere per i seminari che teneva negli enti pubblici e nelle associazioni di categoria. «In seguito a una segnalazione – spiega – mi telefonò una giornalista, che mi inviò una serie di quesiti scritti per testare la mia competenza. Così ho cominciato, cercando sempre di fornire interpretazioni utili a rendere meno soffocanti i vincoli. Si può dire che eravamo una "Gazzetta Ufficiosa": i professionisti utilizzavano le nostre risposte per convincere i funzionari pubblici, per affermarsi in commissione tributaria. E il Sole è stato a suo modo uno strumento di alfabetizzazione per gli operatori in tanti campi diversi».

Dalla previdenza (con Giuseppe Rodà subito sulla breccia) al condominio e all'Iva, sono queste le "rubriche" che hanno interessato di più i lettori. I quali hanno ricevuto complessivamente qualcosa come 200mila risposte. Ovvio che con l'andare del tempo dovesse crescere il numero degli esperti. Tra le new entry anche alcuni giovani partiti dal Master in diritto tributario del Sole 24 Ore. Come Gianluca Dan, che fu poi, nel 1995, il primo stagista dell'ufficio destinato a svolgere la delicata funzione di filtro e smistamento. «Da quel momento sono sempre rimasto legato al Sole e nel 2005 sono entrato nel pool degli esperti (è commercialista e si occupa di diritto tributario, redditi d'impresa, bilancio e contabilità, ndr). Le domande sono sempre più difficili e circostanziate. Casi singolari e complessi che mi consentono di arricchire la mia professionalità».
Se poi qualcuno non credesse alla teoria dei corsi e ricorsi storici, ecco che Raffaele Pellino – specialista di questioni assicurative e concittadino di Giambattista Vico – parla dei libri ispirati all'Esperto e pubblicati dal Sole 24 Ore nel 1989, 25 anni fa. «Sugli argomenti di maggiore interesse ogni esperto scrisse una parte generale, con l'aggiunta di un'appendice con la raccolta dei quesiti più significativi che erano stati pubblicati». Come dire che i Quaderni tematici usciti lo scorso autunno, con parti introduttive e "antologie" di quesiti, beh, insomma, avevano dei progenitori.

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