Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 15 maggio 2014 alle ore 06:44.
L'ultima modifica è del 15 maggio 2014 alle ore 07:07.

My24

La città si è ingaglioffita, volgarizzata, fino ad esprimersi con gli episodi gravi verificatisi nei giorni scorsi nello stadio di Roma che rivelano l'esistenza di frange della popolazione che mostrano di essere molto al di sotto di livelli di senso civico comune. Il presidente della Corte d'Appello di Napoli, Antonio Buonajuto, cerca di disegnare un quadro obiettivo dei mali di Napoli e per buona parte del Sud d'Italia.

Una città condannata al degrado?
Non intendo dire questo, sono un ottimista e amo questa città. Penso che dopo anni in cui la qualità della vita è andata peggiorando disidererei sì uno choc, una frattura, un cambiamento. Ma so bene che è difficile attuarlo.

Il sindaco aveva promesso che avrebbe "scassato"...
De Magistris si era dato obiettivi molto coraggiosi. Forse troppo. Ma non ha potuto ancora centrarli. Aveva fatto previsioni eccessivamente ottimistiche.

Perchè a suo parere non si riesce a invertire il corso?
Le amministrazioni sono in grave crisi. Sia il Palazzo della politica che quello della giustizia: siamo ingolfati da leggi e procedure complesse che come ragnatele ci imbrigliano, prassi che non si vuole e spesso non si riesce a modificare. E, per finire, abbiamo pochi soldi e poche risorse umane.

Presidente, in analoghe condizioni di crisi numerose città europee sono riuscite a crescere.
Un vizio tutto nostro è quello dell'eccessivo individualismo. Le dominazioni subite nei secoli hanno reso il cittadino napoletano individualista, furbetto. Anche a livello di classe dirigente si sta sempre l'uno contro l'altro: si litiga sui progetti per Bagnoli, si litiga sull'utilizzo di Piazza Plebiscito se si debba aprire o meno agli eventi, si litiga sulla gestione del San Carlo. E così la città arretra. Non riusciamo a fare gioco di squadra.

L'attività giudiziaria che immagine della popolazione vi restituisce?
Quella di una popolazione povera, molto litigiosa, per questioni anche di poco conto. Ci svela un numero crescente di fallimenti e vertenze infinite contro la pubblica amministrazione. Il clientelismo, sono certo, è scemato poichè questo si alimenta con risorse che oggi non sono disponibili, ma la corruzione resta, essa è un male endemico e diffuso. Ma precisiamo, dell'Italia. Napoli in questo caso non vanta record.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi