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Questo articolo è stato pubblicato il 25 maggio 2014 alle ore 09:31.
L'ultima modifica è del 25 maggio 2014 alle ore 11:36.

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La bellezza del territorio e delle città italiane è la risorsa per eccellenza che abbiamo e che dovrebbe entrare prioritariamente nell'agenda del Governo; ovvero essere valorizzata come leva per promuovere e consolidare crescita e sviluppo sostenibile.
L'Italia ha insegnato al mondo a realizzare infrastrutture straordinarie e città meravigliose.

È ora di rilanciare, di riappropriarsi di questa vocazione e di questo talento, che definiscono il profilo più classico, e vorrei dire "solido", del made in Italy, e che riescono a sostenere attrattività e competitività.
Le città diventano sempre più poli di connessione dell'economia internazionale, con una progressiva concentrazione della popolazione nei centri urbani. Il nostro Paese vanta una "storia" di città unica; lo sviluppo di connessioni ad alta velocità definisce una rete straordinaria, dove le città italiane potrebbero operare come sistema unitario e innovativo, consentendo mobilità unica nel mondo, rendendo possibile lavorare e abitare in centri urbani diversi.
Anche il turismo è risorsa fondamentale, e in particolare per l'occupazione dei giovani. Ma molte potenzialità appaiono poco valorizzate, persino "marginalizzate", per debolezze strutturali e contraddizioni. È possibile che le Baleari, con 1.400 chilometri di coste, vendano ogni anno 40 milioni di notti per pernottamenti e la Sicilia, che ha coste per la medesima lunghezza, venda circa 1 decimo rispetto alle Baleari? Nel turismo, l'Italia, meglio di qualunque altro Paese, potrebbe competere a livello internazionale, ma deve affrontare ritardi e disfunzioni. Ad esempio rivalutando i mestieri che operano sul territorio, non solo dal punto di vista immobiliare o edilizio, ma anche professionale e dei servizi.

I capitali in grado di investire su programmi di riqualificazione e riuso del territorio sono disponibili, sia da parte di investitori istituzionali italiani, sia da parte di investitori internazionali che, insieme, potrebbero comporre una capacità rilevante di investimento, per una trasformazione strutturale e industriale del Paese. Per attivare questo processo è necessaria un'agenda di lavoro dedicata, che veda collaborazione tra pubblico e privato e che ridia lustro al Paese partendo da impegni reali, esempi concreti e misurabili, capaci di dimostrare che si può fare bene. Il lavoro svolto da Cassa depositi e prestiti con le Fondazioni bancarie nell'edilizia sociale e con il fondo Fiv è un esempio positivo, come le attività in corso da parte dell'Agenzia del demanio e di Invimit.

Mi permetto di citare anche il contributo del progetto di riqualificazione urbana di Porta Nuova a Milano che è stato reso possibile con anni di impegno da parte di non meno di 2mila operai (e almeno 25mila impiegati nell'indotto) ed è stata occasione di straordinaria riqualificazione e rilancio di una importante porzione del tessuto milanese, e di riacquisizione di positiva reputazione da parte di un settore fondamentale per l'economia, e di riappropriazione legittima di orgoglio del Paese, perché ha dimostrato che l'Italia può competere con il resto del mondo.
Il momento di lavorare insieme per rendere l'Italia migliore è adesso: dobbiamo deporre l'atteggiamento demolitore e fare uno sforzo costruttivo che trasformi l'Italia in un Paese innovativo e capace di attrarre i talenti, italiani ma anche dal resto del mondo.
Manfredi Catella è ad Hines Italia Sgr

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