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Questo articolo è stato pubblicato il 27 giugno 2014 alle ore 06:40.

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Juncker sarà incisivo se farà squadra con gli altri leader Ue



Angela Merkel scarica Cameron e afferma che non sarà un dramma l'elezione di Juncker a maggioranza, anziché con l'unanimità dei Ventotto. Juncker si avvia dunque a diventare il successore di Barroso alla guida della Commissione Ue.
Juncker è stato fra i principali architetti del Trattato di Maastricht e ha occupato varie cariche negli organismi dell'Unione europea. La linea politica di Jean-Claude Juncker si basa essenzialmente su tre pilastri: un miglior coordinamento della politica economica che non deve però costituire un'inversione nel modo in cui è stata affrontata la crisi e che mantenga un solido equilibrio tra rigore e sviluppo; un rafforzamento della dimensione sociale dell'Europa rendendo l'Unione più attiva negli interventi volti a migliorare le condizioni di vita dei suoi cittadini in difficoltà; un rafforzamento del processo di integrazione, ridando quindi alla Commissione quel ruolo centrale che sembra aver perso in favore del Consiglio durante la crisi economica. Ritieni che basi tutto ciò per rilanciare l'Unione europea?
Alberto Bussolati
Bologna
Caro Bussolati,
Jacques Delors, da quasi tutti considerato il miglior presidente che la Commissione europea abbia avuto, perlomeno negli ultimi 30 anni, avrebbe potuto avere le migliori idee e strategie del mondo ma senza la volontà politica, il sostegno e la capacità di leadership di Helmut Kohl e Francois Mitterrand al suo fianco non sarebbe andato lontano: non molto più in là di dove è andato Josè Barroso. Con Jean-Claude Juncker il problema sarà esattamente lo stesso: se riuscirà a fare squadra con Angela Merkel, Francois Hollande e Matteo Renzi su un progetto di rilancio condiviso, l'Europa ritroverà equilibrio e stabilità e probabilmente anche l'avvio di una nuova fase di integrazione. In caso contrario, qualunque cosa tenterà di fare si ritroverà con le mani legate. Il sostegno della maggioranza in seno all'europarlamento, la novità della legislatura, non potrà compensare l'eventuale assenza dei grandi Governi al suo fianco. Tanto più che Juncker eredita un'Europa in profonda crisi politica, economica e sociale, per di più quasi certamente messa in croce dalla questione britannica.
Il danaro gestito da Siae
In merito all'articolo pubblicato il 26 giugno scorso sul Sole 24 Ore dal titolo «Per Siae, operazione trasparenza», pur riconoscendone l'assoluta correttezza, devo precisare che la mia espressione, alla fine del quarto capoverso, non è stata «è vero che gestiamo danaro pubblico» ma «è vero che gestiamo danaro di altri», che è importante precisare per capire uno dei motivi per i quali non si può considerare la Società una pubblica amministrazione. Ribadisco, per il resto, la totale correttezza del pezzo e del suo autore.
Luca Scordino
Consiglio di Gestione Siae

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