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Questo articolo è stato pubblicato il 25 gennaio 2012 alle ore 07:45.
L'ultima modifica è del 25 gennaio 2012 alle ore 09:04.
C'era un progetto per collegare Cogne a Pila facendo passare un trenino nella galleria che un tempo serviva a trasportare il minerale di ferro dal monte Creya agli altiforni di Aosta. È fallito. Sono stati spesi 30 milioni di euro in vent'anni. Soldi buttati. A lavori finiti l'opera non era più a norma.
Ora Rollandin lancia faraonici piani d'investimento: 140 milioni per trasformare la caserma Testafochi in campus universitario per i 600 iscritti all'ateneo di Aosta; 135 milioni per ampliare l'ospedale e ricostruire parzialmente la struttura esistente; 100 milioni per la funivia del Monte Bianco, in fase di realizzazione avanzata; 15-20 milioni l'anno per interventi sugli impianti di risalita; 60 milioni per l'ampliamento del Casino. E 225 milioni dovrebbero essere spesi per il "piro-gassificatore", un impianto di trattamento per trasformare i rifiuti in gas, contro cui hanno firmato 8mila valdostani per chiedere un referendum.
«La verità è che questi investimenti sono frutto di una politica di spesa, non di sviluppo», accusa Stefano Ferrero, del Movimento Cinque Stelle: «Sono uno spreco di denaro pubblico che abbiamo documentato in diversi esposti alla Procura. Rollandin è un piccolo Berlusconi: oltre che presidente della regione è prefetto, comandante dei vigili del fuoco, nomina i responsabili delle società controllate, il direttore generale dell'Ausl, decide sui trasferimenti dei dipende
nti, funzione che la giunta ha avocato a sé. O sei allineato o sei emarginato». Di fronte alla gravità della crisi finanziaria dello Stato e ai tagli imposti dalle manovre, queste politiche di spesa sono ormai insostenibili. L'amministrazione paga i fornitori in cinque giorni, un record. Ma dirottare risorse su un sistema di partecipate che più si ingrandisce e più si sottrae al controllo del consiglio è indice di scarsa trasparenza. Non si possono finanziare parenti e amici. Non si possono spendere 43 milioni per un aeroporto che non serve e non è nemmeno ultimato. Sembra un pezzo di Sud incuneato tra le Alpi. Ci manca solo la mafia e il patatrac è completo.
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Diciottesima puntata
Le precedenti puntate: il 5 (Lombardia), il 13 (Liguria), il 20 (Veneto), il 26 (Puglia) e il 29 ottobre (Emilia-Romagna); il 3 (Lazio), l'8 (Calabria) e il 24 novembre (Campania); il 1° (Toscana), il 21 (Marche) e il 28 dicembre (Friuli-Vg); il 4 (Piemonte), il 6 (Sicilia), il 10 (Trentino-Alto Adige), il 12 (Basilicata), il 17 (Umbria) e il 19 gennaio (Sardegna).
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