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Cultura-Domenica Musica

Fano Jazz By The Sea conquista il pubblico con un cartellone ricco e di qualità

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Questo articolo è stato pubblicato il 01 agosto 2010 alle ore 18:57.

L'ultimo JazzFest italiano di luglio è Fano Jazz By The Sea, che in 18 anni di attività ha saputo ottenere fama e stima di livello internazionale. Si è concluso con le note della Colours Jazz Orchestra, robusta big band marchigiana fondata e diretta da Massimo Morganti. Ha eseguito un programma intitolato "Quando m'innamoro…in jazz" dedicato alle più note canzoni di Roberto Livraghi, ovviamente rilette nel linguaggio jazzy come dice il titolo, e alla presentazione dell'omonimo cd. Come si è già avuto occasione di rilevare, il cartellone del festival era articolato e composito, in qualche caso perfino troppo.

Per esempio, il concerto del chitarrista africano Richard Bona, coadiuvato da un gruppo di ottima levatura, ha richiamato un pubblico assai differente da quello del jazz per cultura e tipo di reazioni: ma non vuol essere affatto, questo, un appunto negativo. Fra gli altri, si sono ascoltati con piacere il "Tutu Revisited" di Marcus Miller, Dino Saluzzi, Omparty & Luca Aquino, il duo di Enrico Rava e Stefano Bollani, l'orchestra di Maceo Parker e i quartetti di Danilo Perez e di Roberto Cecchetto. Dall'elenco scelgo i due avvenimenti più significativi per la loro fisionomia diversa e comunque caratterizzante: i suoni raffinati offerti da Dino Saluzzi al bandoneòn con Anja Lechner violoncello e Felix Saluzzi sax tenore e clarinetto (fratello di Dino, secondo l'abitudine dei Saluzzi di suonare spesso tra familiari); e poi Rava e Bollani.

Hanno giovato a entrambi concerti i luoghi bellissimi dove si sono svolti, il primo nella Corte Malatestiana, culla del festival fin dalla metà degli anni novanta, e il secondo nell'incantevole Teatro della Fortuna. Per Rava/Bollani c'è da ringraziare la pioggia che oltretutto, dato il forte concorso del pubblico, ha obbligato l'organizzazione a chiedere ai due protagonisti di tenere due set consecutivi, separati da un intervallo di mezzora, ottenendo un cortese consenso. Il Teatro della Fortuna, riaperto poco più di dieci anni fa dopo una lunga chiusura, ha qualche chiazza di acustica imperfetta e qualche punto dal quale la visione del palcoscenico non è delle migliori: ma la sala è talmente bella da disporre lo spettatore alla giusta concentrazione.

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Tags Correlati: By The Sea | Colours Jazz Orchestra | Dear Old Stockholm | Dino Saluzzi | Enrico Rava | Massimo Morganti | Musica | Omparty & Luca | Richard Bona | Roberto Cecchetto | Roberto Livraghi | Stefano Bollani

 

L'argentino Dino Saluzzi, dicevo, è un sommo virtuoso del bandoneòn, strumento analogo alla fisarmonica inventato da un tedesco (chi lo direbbe). Il suono però è diverso, più cupo – gli argentini lo chiamano "il piccolo sarcofago – e richiede grandi capacità tecniche. Giova ricordare che Saluzzi, 75 anni, apprezzato compositore, viene da un paesino dell'interno dell'Argentina di cui non ha dimenticato le usanze contadine e la musica popolare che non si identifica con la tradizione del tango. Questo fattore fondamentale, unito alla sua cultura musicale classica che lo ha portato alla partnership con la violoncellista tedesca Anja Lechner, fa di lui un interprete creativo del tutto speciale. Al suo concerto spetta la palma del più sofisticato e intenso di Fano Jazz 2010. I due campioni italiani, Rava e Bollani, dopo 15 anni di consuetudine reciproca formano una coppia di eccezionali professionisti che si intendono a occhi chiusi, sono in grado di prevedere ognuno le intenzioni musicali dell'altro e fanno ciò che vogliono dei rispettivi strumenti. In due concerti consecutivi, compresi quattro bis, non hanno ripetuto nemmeno uno dei brani, e ovviamente avrebbero potuto farlo approfittando del ricambio totale del pubblico. Come al solito, il sottoscritto rimprovera loro qualche gag di troppo, un paio mal riuscite, ma è inutile: al pubblico piacciono così, e finché va continueranno a farle. Fra i brani più pregevoli cito a memoria un toccante Darn That Dream, Dear Old Stockholm e l'immancabile Estate.

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