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Questo articolo è stato pubblicato il 14 ottobre 2010 alle ore 15:59.
«Alla sua destra, la Lucchini è fradicia e brucia carburante. Lui lo sa, ma non vuole guardarla. Piove da questa notte sull'altoforno... L'acqua batte sui metalli senza interruzione: le billette e le barre disposte nei parchi ad aspettare, i camion fermi in coda e gli operai al riparo sotto i teloni improvvisati» Silvia Avallone -Acciaio-
Il paesaggio industriale ritorna protagonista della cultura in Italia e in particolare le acciaierie, luoghi immensi chiusi, incandescenti, inaccessibili. La scrittrice Silvia Avallone, 25 anni, con Acciaio, ha scelto la Piombino regina del siderurgico, per ambientarvi una storia di adolescenti che è in testa alle classifica di vendita e ha perso per un soffio il premio Strega. Anche Giorgio Sancristoforo, è giovane ed è un artista con la passione per i suoni grezzi, stridenti e fastidiosi e dopo aver musicato il paesaggio sonoro della città di Milano ora si è gettato nell'alto forno dell'acciaieria di Rubiera per catturarne la cifra sonora e trasformarla in sinfonia. La disciplina di cui è maestro si chiama acustica informatica, e consiste nell'elaborazione di rumore attraverso software. I risultati, sorprendenti grazie all'apporto di Agon,(centro di ricerca e produzione di musica contemporanea) sono stati presentati in una console display sotto forma di mappa interattiva al Teatro Valli di Reggio Emilia il 10 ottobre scorso. Il 5 novembre ci sarà invece la prima di Notturno, una performance musicale e visuale, composta e suonata da Sancristoforo con Giuseppe Cordaro, che utilizzerà esclusivamente suoni e immagini dell'acciaieria.
Le imprese di tondini e billette sono state anche teatro di spettacoli organizzati per le celebrazioni del cinquantennale del gruppo giovani imprenditori dell'Associazione industriale bresciana. Dal 18 settembre al 4 ottobre quattro aziende del territorio, tra le quali la Aso siderurgica di Castegnato, si sono trasformate in sale teatrali. Qui nello spazio della forgia si è tenuto il concerto «Canto del fuoco».
Al centro dello spazio produttivo l'artista francese Michel Moglia ha suonato un organo a canne alto 12 metri, di 2 tonnellate di peso, composto da tubi di metallo e vetro temprato; uno strumento musicale inventato nel 1990 dallo stesso Moglia che attraverso il fuoco crea suoni ed effetti visivi spettacolari. Ad accompagnare la performance, che ricorda le fiamme degli alti forni, il sassofonista Javier Girotto e l'artista Manu Kao che ha suonato il didgeridoo (l'antichissimo strumento musicale australiano).