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Questo articolo è stato pubblicato il 02 gennaio 2011 alle ore 14:54.

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Nel suk dei nativi digitaliNel suk dei nativi digitali

Nishant Shah, che a 26 anni dirige il Center for Internet and Society di Bangalore in India, lo spiega così via Skype: "La tecnologia dei nostri padri è quella televisiva: un modello analogico che stabilisce ruoli, responsabilità e struttura della produzione, diffusione e consumo di conoscenza. Con l'esplosione del p2p - l'idea di una rete dove non esiste gerarchia e tutto viene condiviso- i ruoli sono messi in discussione dallo studente, che si considera parte attiva nella produzione di sapere e vede i libri come una fonte tra le tante".

Se è vero che il "l'ha detto Internet" ha assunto tra i bambini l'autorevolezza di una sentenza della Cassazione, è innegabile che la rete sia la patria del vero-simile. "Internet sta ridisegnando i confini della verità - continua Shah - e questo pone grandi sfide per gli educatori del XXI secolo: come si fa a imparare utilizzando fonti che non hanno approvazione istituzionale? Come si può riconoscere un valido provider di conoscenza nel caos online?".

Anche il professore della Bicocca ammette che "la cut-and-paste culture e la presunzione di veridicità della Rete" tendono ad abbassare la percezione critica degli utenti: "Internet diventa per i bambini "la fonte" a prescindere dall'autorevolezza del sito e da chi scrive", dice.

Se passa il modello Wikipedia, crolla l'importanza dell'autore. O, come ha scritto l'antropologa Susan D. Blum sul New York Times, "se per lo studente non è fondamentale essere unico, va bene usare parole di altri. Dice cose a cui non crede? Allora è ok scrivere testi su argomenti sconosciuti con l'unico scopo di prendere un buon voto: conoscere è diventato un mezzo per ottenere consensi e socialità".

Per il momento le iniziative più interessanti di digital learning riguardano i fratelli più grandi. Dal prossimo anno in 2500 campus universitari americani arriverà un software per pc, iPad e telefonini (il costo va dai 30 ai 70 dollari e il maggiore produttore è la Turning Technologies) chiamato "clickers", che permette all'insegnante di verificare il livello di attenzione dello studente - immerso nella navigazione internet - chiedendo feedback sulla tastiera ogni 15 minuti. Il professore di Harvard Charles Nesson ha tenuto un corso virtuale su Second Life, mentre il progetto di educazione civica "YouMedia", sponsorizzato dall'amministrazione di Chicago, promuove l'apprendimento attraverso video-racconti pubblici di libri.

Nella Woodside High School, in California, gli studenti hanno borse di studio per comprare l'iPad, un centro multimediale da tre milioni di dollari e lezioni su come registrare la musica e usare Internet in maniera responsabile. Grazie ai computer economici del guru informatico Nicholas Negroponte, tutti i bambini uruguaiani delle elementari hanno un pc.

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