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Questo articolo è stato pubblicato il 11 febbraio 2011 alle ore 12:50.
Impazzite per la cara vecchia formula della competizione canora, quella che ai tempi belli ti costringeva a parteggiare per Claudio Villa o Domenico Modugno? Credete ancora nel concetto di canzone d'autore, tanto da tenere appesa in soggiorno la foto del compianto Luigi Tenco? Vi interessa piuttosto il fenomeno di costume, sia che si tratti di commentare la stecca di un ospite internazionale, sia che si debba sindacare sulla scollatura di una valletta? A qualunque club apparteniate, l'edizione 2011 del Festival di Sanremo dovrebbe accontentarvi tutti.
Quasi come se i vertici Rai, dopo le varie levate di scudi e gli spartiti strappati dagli orchestrali l'anno scorso, avessero optato per una specie di «manuale Cencelli» del format festivaliero. Volete qualche esempio?
Morandi garante della tradizione
A condurre la kermesse, che parte ufficialmente martedì 15 febbraio e prosegue fino a sabato 19, è stato scelto Gianni Morandi, mostro sacro dell'italica canzonetta che il palco dell'Ariston l'ha calcato sei volte in veste di concorrente, vincendo nell'87 (vi dice niente «Si può dare di più»?). A lui il compito di fare da garante della tradizione sanremese agli occhi del pubblico più conservatore. Per il resto, l'Italia sbarazzina e gossippara che da mesi impazza sulle prime pagine dei quotidiani non tarderà a riconoscersi nelle vallette Elisabetta Canalis e Belen Rodriguez, quest'ultima già protagonista del solito tormentone acchiappa-media della vigilia (è incinta/non è incinta) con il consorte Fabrizio Corona. L'ala critica della platea televisiva, quella che guarda «Le Iene» e un po' si fa beffe delle liturgie sanremesi, parteggerà per i comici Luca e Paolo, messi sotto contratto nella parte dei guastafeste.
Il concorso e l'effetto reality
Se vi interessa soprattutto la competizione canora, tra i quattordici concorrenti occhio a Giusy Ferreri, Nathaliee soprattutto Emma. Trattasi dei tre fenomeni da reality show che quest'anno proveranno a competere per il podio. Attenzione dovuta, alla luce di come sono andate a finire le edizioni 2009 (vittoria di Marco Carta di «Amici») e 2010 (vittoria di Valerio Scanu sempre di «Amici»). Vero è che l'Agcom ha promesso grande attenzione a come verrà gestito lo strumento del televoto, per evitare l'intromissione più o meno fraudolenta di call center in grado di doparne l'esito. Tuttavia, finché questa formula sopravvivrà è lecito attribuire un leggero vantaggio a quegli artisti che l'hanno già sperimentata, e con successo, in altri format televisivi.