Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 10 aprile 2011 alle ore 14:45.

My24
Jonathan Franzen (Afp)Jonathan Franzen (Afp)

Sono inglese, abito in Italia. In pochi giorni ricevo: dagli Stati Uniti quattro romanzi di Peter Stamm, autore svizzero («recensione, per favore»); da Il Sole 24 Ore Freedom di Jonathan Franzen («recensione, per favore»); e, ancora dagli Stati Uniti, il primo romanzo di un autore tedesco, un certo Thomas Pletzinger. («Forse vorrà darci una parola di apprezzamento»).

«Pletzinger è tedesco», così esordisce il blurb «ma non lo diresti mai leggendo il suo romanzo, che riesce subito sia saggio che mondano». Ma mondano, letteralmente, non significa «di mondo»? E il mondo non comprende la Germania? Eppure per essere mondano il povero Pletzinger deve far dimenticare la sua provenienza, quasi fosse un accento imbarazzante in bocca a un immigrato.

Allo svizzero Stamm questo gioco riesce bene. Scrive in una prosa assolutamente scarna, sia lessicalmente che sintatticamente. Racconta di personaggi fobici, innamorati della routine, bisognosi di protezione, ma anche turbati all'idea che la vita intensa stia sfuggendo loro. Hanno voglia di vita e paura della vita, e più ne hanno voglia più ne hanno paura. Il genio di Stamm sta nell'allineare questa prosa scarna con la psicologia di chi teme la ricchezza e la densità, creando uno stile allo stesso tempo "letterario" e assolutamente traducibile. Se non sapessi che è svizzero, nulla nella traduzione inglese tradirebbe questo inconveniente.

L'americano Jonathan Franzen è l'opposto. Se i personaggi di Stamm arrivano scevri di contesto culturale, quelli di Franzen difficilmente si staccano da un retroscena fittissimo, tempestato di nomi di prodotti, descritto con un'attenzione maniacale sia al mondo materiale sia a ogni novità linguistica e culturale dell'America contemporanea, il tutto trattato con ironia aspra – anzi disdegno –, come se l'autore volesse scusarsi per non avere niente di meglio di cui parlare. Per farci capire che i nonni della protagonista Patty sono tirchi, Franzen ci offre un elenco dei loro regali di natale.

«Rimasero famosi i due strofinacci da cucina usati ricevuti un anno da Joyce. Il tipico dono per Ray era uno di quei grossi libri d'arte del tavolo delle offerte di Barnes & Noble, a volte ancora con l'etichetta adesiva di $ 3.99. I bambini ricevevano cazzatine di plastica made in Asia: minuscole sveglie da viaggio che non funzionavano, portamonete con sopra il nome di una compagnia d'assicurazioni del New Jersey, burattini cinesi di spaventosa rozzezza, bastoncini da cocktail assortiti».

Ogni tratto caratteriale, ogni ambiente, sarà occasione di un elenco, quasi che anche Franzen volesse sopraffare il lettore con regalini di dubbio valore.

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi