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Questo articolo è stato pubblicato il 11 aprile 2011 alle ore 21:24.

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Boldini e la belle époqueBoldini e la belle époque

Sono oltre 120 le opere esposte a Villa Olmo fino al 24 luglio nella rassegna dedicata a Giovanni Boldini e alla Belle Epoque con importanti artisti di fine Ottocento italiano (Giuseppe De Nittis, interprete della raffinata eleganza metropolitana, Vittorio Corcos con il magnetismo senza tempo dell'universo femminile, Federico Zandomeneghi e le tensioni introspettive dell'impressionismo).

L'esposizione, aperta da circa due settimane, è già stata visitata da oltre diecimila persone. Curata da Sergio Gaddi e da Tiziano Panconi, è l'ottava edizione delle "Grandi Mostre" che ogni anno si svolgono in riva al lago nella settecentesca Villa Olmo, già di per sé una curata opera d'arte.

I 60 capolavori esposti di Giovanni Boldini, tra cui Mademoiselle De Nemidoff, del 1908; Berthe che legge la dedica su un ventaglio in piedi nel salotto; Nudo di giovane donna semisdraiata del 1863; Femme au gants del 1888; Ritratto di Emiliana Concha de Ossa del 1901) testimoniano l'attività internazionale di un indiscusso protagonista dell'arte italiana ed europea di fine ‘800-inizi ‘900. C'è un'altra sessantina di opere di importanti artisti di fine Ottocento italiano che bene illustrano l'evoluzione del gusto pittorico diffuso in tutta Europa in quegli anni.

«Il mito della Belle Epoque si intreccia con il genio di Giovanni Boldini, - ci dice il curatore Sergio Gaddi - l'energia creativa e la fiducia ottimistica che rivoluzionano la storia tra Ottocento e Novecento vengono esaltate dalla velocità guizzante di una pennellata inconfondibile, che esprime la bellezza e la gioia di vivere. Letteratura e moda, musica e lusso, arte e bistrot si confondono nel ritmo sensuale del can can e producono una straordinaria rinascita sociale e civile. Parigi è il teatro privilegiato delle esperienze culturali internazionali, ma il fenomeno si allarga alle capitali europee e negli eleganti ambienti delle città italiane, con Milano, Venezia, Napoli e Firenze».

Tutta la vicenda artistica di Boldini si andò sviluppando negli anni della Belle Époque, felice età dell'Europa, tra la fine della guerra franco-prussiana del 1870 e l'assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando a Sarajevo nel 1914. Anni di importante progresso umano e sociale di bellezza e gioia di vivere condivise con le spinte della Rivoluzione industriale, l'aumento della produzione e della ricchezza e lo sviluppo di varie discipline come la medicina, la chimica, la matematica.

Tiziano Panconi, che ha curato il catalogo generale ragionato delle opere di Boldini, ci dice che «La Belle Époque fu soprattutto il tempo di De Nittis, di Corcos, di La Gandara, di Stevens, di Tissot, di Sargent, di Helleu, di Whistler, di Beraud, di De Jonghee e, sopra ogni altro, di Boldini, geniale capostipite di questa generazione di pittori cosiddetti à la mode giunto a Parigi proprio nel 1871, dando origine all'irresistibile stile Boldini».

Quello iniziato da Giovanni Boldini nel 1864, lasciando Ferrara alla volta di Firenze, fu un viaggio artistico di sola andata che dal capoluogo toscano lo condusse a Londra e, infine, a Parigi, dove si trasferì e rimase fino alla morte avvenuta nel 1931.
Anche quest'anno all'esposizione viene affiancato un evento parallelo di approfondimento didattico, un progetto teatrale di Laura Negretti, a cura di Teatro in Mostra, dal titolo Café Belle Époque. Il catalogo è di Silvana Editoriale.

COMO - VILLA OLMO
DAL 26 MARZO AL 24 LUGLIO 2011
da martedì a giovedì: 9 -20
da venerdì a domenica: 9 -22
(la biglietteria chiude un'ora prima)
lunedì chiuso

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