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Questo articolo è stato pubblicato il 10 maggio 2011 alle ore 17:38.
La musica di Prokof'ev giunge qui all'equilibrio ideale tra pulsioni politonali e dissonanti, e l'arcaico canto religioso nato dagli umili nella Russia che fu. Per ragioni estetiche, che privilegiamo, il nostro cuore batte a favore dei teutoni, che sono mostruosamente "belli", non dei russi "buoni". Pazienza! Vuol dire che finiremo all'Inferno.
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