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Questo articolo è stato pubblicato il 28 maggio 2011 alle ore 18:32.

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Alcune madri mostrano la foto di circa 600 bare del massacro di Srebrenica (Afp)Alcune madri mostrano la foto di circa 600 bare del massacro di Srebrenica (Afp)

Noi abbiamo un presente
che con occhio umano
non si può guardare
Noi la stessa
aria di piombo
nella nostra Srebrenica
che non c'è più
respiriamo con quelli
i cui occhi
le cui mani
le cui anime
del nostro sangue grondano

E solo loro
possono rallegrarsi
del vostro comandamento
di non guardare al passato

Ma noi cos'altro oltre a lui abbiamo
che cos'altro
se non il passato
abbiamo da guardare?

Davvero potete
dire a una madre
di non guardare il figlio?
Davvero a una sorella potete
impartire l'ordine
di non guardare il fratello?

Prendeteci gli occhi
ma più non insegnateci, non inviateci più
tali consigli, istruzioni e ordini!

Forse davvero, come voi dite,
la guerra è finita! Ma per noi, nella nostra Srebrenica,
la guerra è finita appena un poco, e noi stessi, di giorno,
ci inganniamo che è così, che è finita davvero!
Ma, d'estate e d'inverno - e così da diciassette anni! - i giorni sono troppo brevi, e lunghe, troppo lunghe le notti.

Al primo annuncio del crepuscolo, noi i nostri portoni
col ferro rinserriamo, che non venga e non entri
colui che allora venne ed entrò, e tutto ciò che di nostro
amato e caro era - separò dalla vita!

Proprio lui, oggi, veglia sulla Pace a Srebrenica!

Come può dormire una madre di Srebrenica?
Appena chiude gli occhi, ecco la guerra alla porta, ecco
quel secondo in cui vide, sotto il coltello cetnico, separarsi
dal corpo la testa di suo figlio! Solo qualche volta, fra mille
Jasin (1) mormorati nell'insonnia, ne ha pietà il Buon Dio! E quando il sonno sugli occhi le posa, lei, in sogno, continua a riunire la testa al corpo del Figlio insepolto!

Come possiamo vivere nel presente?
Come possiamo non guardare al passato?

C'è una sorella nostra, non è con noi, eppur è viva!
In una tomba ha trasformato una casa, qui a Sarajevo,
finestre non apre, non osa guardare fuori, e ancor meno uscire in strada! Quattro figli ha perso! Se per strada un ragazzo o una ragazza incontrasse, e le apparisse somigliante a uno dei suoi figli - il cuore le scoppierebbe, in quattrocento pezzi!

È questa la Pace?
È così che finisce la Guerra?

Quando tacciono
le armi di ferro
e fino al cielo grida
il cuore materno?

Quando il criminale
cambia la camicia
e con la nuova addosso
sotto le nostre case
e le nostre finestre
nella nostra Srebrenica
veglia sulla nostra pace?

Per voi il vostro è trascorso
ma per noi
il nostro passato
non è per nulla passato!

Né passerà
né può passare
fintanto che il cielo plumbeo
la nostra Srebrenica
di argento ricopre.

Fintanto che sotto il suo
cielo di piombo
l'aria plumbea
e plumbee
d'aria boccate
respiriamo e inghiottiamo
con quelli che hanno sì
cambiato la camicia
ma che il cuore sotto la camicia
e nel cuore l'odio
non hanno cambiato
né pensano di cambiare

Per voi il vostro è trascorso
ma per noi
il nostro passato non è passato!

Non fateci ritornare
non fateci ritornare
in questa fatta
di piombo
Srebrenica

Piuttosto
per un istante almeno
guardate dov'è che
nelle vostre anime
nei libri
si è perso un granello
di Verità e Giustizia

Se nel vostro cuore
un solo granello
di Giustizia e Verità
trovate

Del bene e d'argento
l'argentea e buona
Srebrenica
la bella -
a Srebrenica restituite!

Un briciolo di Giustizia
e un granello di Verità
trovate!

Srebrenica -
a Srebrenica restituite!

E noi
con l'aiuto di Dio
chi viva chi morta
subito ci ritorneremo

Possano
con l'aiuto di Dio
riunirsi e placarsi
tutte
di tutti i tempi
le anime di Srebrenica

e
così le nostre anime
afflitte e morte

con le anime vive
di tutti i nostri morti.

1) Jasin la 36ma sura del Corano che spesso si recita per i morti

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