Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 03 agosto 2011 alle ore 20:08.

My24
Magalì Noel e Elle FanningMagalì Noel e Elle Fanning

Difficile immaginare un'emozione cinematografica più forte di quella della serata preinaugurale del 64imo Festival del film Locarno. Se per l'antivigilia si era scelto Colazione da Tiffany, ieri è arrivato Amarcord di Federico Fellini.

Sullo schermo più grande d'Europa, con una qualità di visione eccellente, un classico riscoperto, soprattutto per quegli addetti ai lavori troppo giovani per averlo visto al cinema.

E vedere salire sul palco con claudicante eleganza la Gradisca Magali Noël ha scosso i cuori di cinefili e appassionati. Vestita di rosso come nel film che la consacrò, fascino immutato come quell'abito, emozionata per l'applauso scrosciante, ha anche accettato la richiesta del direttore artistico Olivier Père e ha cantato per il pubblico il tema di Amarcord, incantando tutti. La proiezione, poi, ha mantenuto quella magia, la poesia popolare e grottesca puramente felliniana. Un tributo al cinema italiano che il Festival del Ticino ha offerto a una Piazza Grande piena in ogni ordine di posti.

Stasera, pioggia permettendo (la sola minaccia al suo successo), toccherà al mago di cinema e tv J.J. Abrams riempirla. Un prestigiatore del cinema, che ne conosce tutti i trucchi, riuscendo con abilità a districarsi nel melodramma sentimentale (la serie tv Felicity) come nella spy story più intricata e paranoica (Alias e, agli inizi, Lost), passando, al cinema, per la fantascienza (Star Trek), l'action movie (Mission Impossible III) e ora, appunto, un nostalgico ritorno al presente. Può sembrare un ossimoro paradossale quest'ultimo, ma la verità è che Abrams torna a se stesso- Super 8 pesca, almeno per quel mostro inizialmente nascosto e inferocito, nel "suo" Cloverfield (in cui era "solo" produttore)- e ricorre a quello Spielberg che produce questo piccolo gioiello. Di Steven c'è l'occhio, l'ispirazione e l'immaginario de La guerra dei mondi, di un E.T. infuriato e ossessionato dal ritorno a casa, e soprattutto dei suoi Incontri ravvicinati del terzo tipo. Nostalgico, Super 8, fin dal titolo, ma anche modernissimo. Ci ricorda che il vero social network di allora era il gruppo, la comitiva. Quella troupe che vuole fare un film e si ritrova dentro una storia incredibile. Elle Fanning, doppia attrice protagonista dell'opera di Abrams e di quella del prepotente e sovrappeso Riley Griffiths nella pellicola, ammalia tutti, confermando il talento con cui Abrams illumina le sue attrici. Il resto è un treno che buca lo schermo senza aver bisogno del 3D (e ti senti come nella prima leggendaria proiezione del "cinematografo"), un'intricata storia di militari, panico di massa ed extraterrestri. E un 1979 in cui degli adolescenti cantano My Sharona, bruciano tutto- anche le tappe della loro crescita-, costruiscono modellini e, ovviamente, come succedeva allora, salvano il mondo.
Un film che ci ricorda il cinema lieve e potente di 30 anni fa, riuscendo ad essere allo stesso tempo modernissimo. Vintage e attuale, proprio come il Festival di Locarno.

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi