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Questo articolo è stato pubblicato il 18 settembre 2011 alle ore 14:27.

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La Columbia (oggi Sony Music) è stata per più di trent'anni la casa discografica esclusiva di Miles Davis, fino all'improvvisa preferenza del maestro per la Warner in occasione della registrazione del cd Tutu nel febbraio 1986. Le schiere degli ammiratori del sommo trombettista – le une armate contro le altre, vedremo poi perché – aspettavano con ansia crescente qualche pubblicazione dedicata in modo speciale al ventennale della scomparsa del maestro che cade il prossimo 28 settembre.

Ma era difficile, anche per i davisiani più esperti, immaginare che cosa la Sony avrebbe potuto escogitare, essendo il terreno discografico di Davis arato in ogni direzione. Adesso "la cosa" è arrivata nei migliori negozi il 13 settembre, appena quindici giorni prima della data della ricorrenza, ed è degna delle più belle edizioni della celebre etichetta.

Gli esperti della Sony si sono ricordati che Davis, nel lontano 1967, fra l'ultima decade di ottobre e la prima di novembre, fece un tour molto intenso in Europa con il suo gruppo di allora (Wayne Shorter sassofoni, Herbie Hancock pianoforte, Ron Carter contrabbasso, Tony Wiliams batteria). La Columbia non lo seguì e i concerti di Davis – come gli era già accaduto e come gli accadrà anche più tardi negli anni ottanta – furono presi d'assalto da etichette minori e da tecnici non autorizzati. La Sony si è appropriata di quelle registrazioni dal vivo (puntualmente citate nella magnifica discografia davisiana 1945-1991 di Jon Lohmann) pubblicandole e quindi regolarizzandole in un box di tre cd più un dvd e un ottimo booklet. Fa impressione leggere sulla copertina del box di un‘etichetta multinazionale "Miles Davis Quintet Living in Europe 1967, The Bootleg Series vol.1", dal momento che qualunque collezionista sa che bootleg significa disco pirata o di contrabbando, e qui addirittura c'è il progetto di continuare: ma l'iniziativa, oltre che singolare, è senz'altro eccellente.

Pochi giorni prima della pubblicazione la notizia è trapelata, provocando nei più accesi cultori di Davis reazioni un tantino comiche. Innanzitutto, il 1967 garantiva che il quintetto era quello che precedeva la svolta davisiana "elettrica" del 1969, odiatissima dagli amatori tradizionali e amata dai progressisti (ecco le due schiere di cui si diceva). Poi, non è mancata la speranza che fra i concerti ci fosse quello che Davis tenne il 5 novembre, una domenica, a Lecco per l'organizzazione italiana allora imperante di Arrigo Polillo e Pino Maffei, ma non c'è. Peccato. Fu un bel concerto assai apprezzato: chissà che non si possa confidare nel volume secondo della Bootleg Series.

Anche i concerti contenuti nel box sono belli. Ricorrono spesso gli stessi brani (Agitation, Footprints, Round Midnight, Masqualero, I Fall In Love Too Easily – uno dei temi standard che di lì a poco Davis toglierà definitivamente dai suoi programmi – Walkin', Gingerbread Boy), eseguiti però ogni volta in modo diverso. Sono stati incisi il 28 ottobre 1967 ad Anversa, il 2 novembre a Copenhagen, finora mai pubblicato nemmeno come bootleg, e il 6 novembre a Parigi. Quest'ultimo dura 90 minuti, è il più lungo, e infatti occupa l'ultima parte del disco n.2 e tutto il disco n.3. Il dvd propone il concerto tenuto a Stoccolma il 31 ottobre e quello di Karlshure in Germania del 7 novembre, disposti però nell'ordine opposto. Si tratta dell'unico documento in video del quintetto relativo al periodo 1965-68, prima cioè che la formazione mutasse in vista della virata elettrica di Davis.

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