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Questo articolo è stato pubblicato il 03 ottobre 2011 alle ore 12:48.

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di Gilberto Corbellini
Era atteso da alcuni anni un premio Nobel assegnato alle ricerche immunologiche da cui è scaturito il complesso universo dell'immunità innata e di come questo fondamentale, a livello evolutivo e fisiologico, aspetto dell'immunità, coopera con le risposte immunitarie cosiddette adattative. Ralph M. Steinman della Rockefeller University (la cui morte è stata resa nota dall'università stessa), ha scoperto le cellule dendritiche insieme a Zanvil A. Cohn nel 1973. E queste cellule si è visto che svolgono un ruolo fondamentale per catturare, elaborare e presentare gli antigeni alle cellule specializzate nel attivazione delle risposte immunitarie cellulati e anticorpali. In pratica, le cellule dendritiche forniscono segnali regolativi, anche sulla base di stimoli che ricevono direttamente dall'interazione con strutture molecolari di orgini microbiche, per l'immunità specifica e lo sviluppo della tolleranza. Si tratta di cellule che sono attivamente studiate per cercare di manipolare la funzione immunitaria in diverse condizioni patologiche.

Bruce A. Beutler e Jules A. Hoffmann hanno riportato le ricerche sull'immunità innata al centro dell'attenzione dell'immunologia e della medicina attraverso una serie di formidabili scoperte basate sull'uso delle più avanzate tecnologie molecolari. Beutler ha indentificato, insieme a Tony Cerami, il fattore di necrosi tumorale alfa e ha dimostrato, nel 1998, che una famiglia importantissima di recettori dell'immunità innata, detti recettori Toll, scoperti inizialmente nel moscerino Drosophila (riconosciuti come implicati nell'immunità proprio da Jules Hoffmann nel 1996) sono responsabili del riconoscimento specifico di alcune molecole di origine microbica, che scatenano automaticamente forti risposte infiammatorie.

Probabilmente, questo Nobel solleverà qualche controversia, perché sono stati lasciati fuori dei nomi importanti, che hanno concorso ad aprire questo spettacolare e fondamentale campo della ricerca biomedica.

L'immunologia ha fatto man bassa di premi Nobel. È stato dato per studi di carattere immunologico il primo Nobel, assegnato nel 1901 a Emil von Behring per l'invenzione della sieroterapia. Nel 1908 furono premiati Paul Ehrlich e Ilya Metchnikoff, quest'ultimo per la scoperta dell'immunità innata. Sempre per ricerche immunologiche il Nobel è andato a Jules Bordet (1919), Karl Landsteiner (1930), Daniel Bovet (1957), Frank Macfarlane Burnet e Peter Medawar (1960) , Gerald M. Edelman e Rodney Porter (1972), Rosalyn Yellow (1977), Baruj Benacerraff, Jean Dausset e George Snell (1980), Niels Jerne, George Kohler e Cesar Milstein (1984), Susumo Tonegawa (1987), Joseph Murray e Donnall Thomas (1990) Rolf M. Zinkernagel e Paul C. Doherty (1996).

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