Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 19 ottobre 2011 alle ore 18:42.

My24

Sarà perché il parco Sempione gelosamente la ingloba come uno scrigno, sarà perché perfino il nome li vuole misteriosi fin da principio, o sarà per i molti anni di degrado e incuria, fatto sta che se a Milano c'è un non luogo dell'arte questo è la Fontana dei bagni Misteriosi di de Chirico.
L'avevo vista per l'ultima volta sotto il tendone in occasione del restauro poco più di un anno fa: era brillante nelle tonalità calde del giallo di siena, del rosso e del blu. Oggi, da dietro una lunga inferriata che la divide dal parco, appare scolorita: l'ocra del parchè si intuisce appena, le bandierine sulla cabina "sventolano" smorte, la semisfera è completamente sbiadita, il cigno dai toni accesi "del piumaggio a bande" appare come appena colorato a pastello. E i Dioscuri, protagonisti della scena, ancora non ci sono, con gli originali che hanno traslocato al Museo del '900 e le copie che latitano ancora.

Strano destino quello dell'unico esempio del genere del Pictor optimus – realizzato dall'ingegner Macchi e finalmente restituito in tutto il suo splendore alla città appena lo scorso anno grazie al mecenatismo del gruppo Mapei – l'intero gruppo scultoreo nonostante i 140 metri quadrati di superficie continua a restare ignoto ai più. E il degrado torna a incombere.

Sarebbe stato meglio coprirla di vetro, o con una struttura in legno?
Installata sul retro della Triennale nel 1973, la fontana avrebbe dovuto essere un'installazione temporanea. Per fortuna resiste.
Quel che resta incomprensibile è come questo gioioso complesso scultoreo – un cigno, due nuotatori, la cabina, la roccia, la palla, il trampolino, posati su una grande vasca sinuosa – possa restare indifferente ai più. Eppure è così. Se chiedi in giro al passante difficilmente saprebbe localizzarla. Sapessero molte signore milanesi alla prova del silicone che questa fontana si richiama a quella di Lucas Cranach, La Fontana della giovinezza (1546, Staatliche Museen, Berlino) in cui donne vecchie e nude si immergevano da un lato della vasca per uscirne giovani dall'altro, forse vi presterebbero maggiore attenzione. Quanto agli oggetti che vi nuotano ( la palla, il cigno..) ce ne sarebbe abbastanza per portarci i bambini in gita al parco, spiegando gli antichi bestiari a cui si richiama. Ma nulla di tutto ciò. In un qualsiasi sabato o domenica dell'anno i bagni attraggono solo qualche turista per caso. E così a guardarla, non si capisce se sia un bene che resti misteriosa: a questo punto tanto varrebbe coprirla, almeno resterà protetta dalla furia del tempo!

(Il Sole 24 Ore Lombardia - Inchiesta pagina 14-15)

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi