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Questo articolo è stato pubblicato il 05 febbraio 2012 alle ore 15:20.

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Parte pianissimo, è quasi impercettibile. Un bagliore fosforescente sulla volta celeste. Adagio, o precipitando, prende forma: è una feritoia di luce verde che lancia saette in rapida successione, come tasti pigiati su un piano indiavolato. Scompare. Ecco il lacrimoso colare d'un getto di vernice scagliato da un titanico action painter. Poi il colore si rapprende in un'ampia fascia di luce. Si muove sinuosamente, viva, maestosa. Traversa da parte a parte l'intera cupola della notte. Torcendosi, mentre altre zone del cielo s'infiammano: lingue di fuoco verdastro s'arricciano, s'allungano, s'annodano seguendo un ritmo misterioso, un crescendo corale. L'aurora boreale è quasi un'esperienza musicale. Immensa, mozzafiato, primordiale, imprevedibile. Quando pare d'averne afferrato il ritmo, è allora che cambia. Disorienta, trascende, ispira come una sinfonia superba, come un'opera d'arte.

«Ha cercato di descriverla con la musica Ole Olsen, compositore del Nord della Norvegia contemporaneo di Edvard Grieg, in Asgaardsreien e nel quarto movimento dell'apertura della Sinfonia n. 1» spiega Christian Lindberg, famoso trombonista svedese. L'anno scorso le ha registrate entrambe con la Arctic philharmonic orchestra, che dirige. Costituita due anni e mezzo fa nelle città della Norvegia artica di Bodø e Tromsø, è la più giovane orchestra sinfonica del mondo, oltre che quella più a Nord. Primato, quest'ultimo, condiviso da più o meno tutto ciò che accade in questi luoghi remoti, situati sul 69° parallelo.

Lindberg e la neonata orchestra sono uno dei protagonisti del «Nordlys festivalen» di Tromsø, il festival della «luce del nord», come qui è chiamata l'aurora boreale. Ha debuttato 25 anni fa dedicandosi alla musica classica e all'opera, ma poi si è aperto alla musica jazz e folk, arricchendosi con spettacoli di danza, combinazioni di poesia, cinema e musica, concerti per bambini. Sul piccolo palco di quest'antica stazione di caccia alla foca sono saliti artisti di grande valore, solisti del calibro di Yuri Bashmet, Michala Petri o Leif Ove Andsnes e, negli ultimi tre anni, l'opera o il corpo di ballo del teatro Mariinsky di San Pietroburgo. Per l'anno prossimo la promessa è di un programma di pari livello.

La manifestazione si apre alla fine di gennaio con l'arrivo dei primi raggi di sole e celebra l'oscurità, con compositori del Nord Europa ma non solo. Riempire di suoni caldi le lunghe ore dell'inverno artico è un ottimo rimedio per spazzare via la malinconia lasciata dal buio nei 60mila abitanti di Tromsø ma anche nei turisti che arrivano a queste latitudini nella speranza di vedere l'aurora boreale. È infatti tra il 60° e il 70° parallelo che è più probabile si manifesti. E in questa cittadina su un'isola circondata da montagne di 1.400 metri e toccata dalla corrente del golfo, il freddo non è terribile.

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