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Questo articolo è stato pubblicato il 08 marzo 2012 alle ore 08:12.

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Aung San Suu Ky (Reuters)Aung San Suu Ky (Reuters)

«Una donna che si crede intelligente reclama gli stessi diritti dell'uomo. Una donna intelligente ci rinuncia». A dirlo non era certo una rinunciataria ma una fra le donne più anticonformiste e in perenne lotta con le convenzioni e tabù femminili: Sidonie-Gabrielle Colette. Abbiamo scelto la scrittrice francese per rendere omaggio con la sua scrittura alle donne che con l'8 marzo festeggiano la loro giornata dedicata.

Senza credere troppo alla ricorrenza, che col tempo rischia il conformismo, uno dei difetti che da sempre rendono più difficile proprio la vita delle donne, ma con la certezza che anche una data del calendario può servire per puntare il dito contro le ancora molte, troppe diseguaglianze che ogni giorno fanno più faticosa, quando addirittura non impossibile, la vita di molte cittadine (e non solo) che abitano il nostro Paese.
«La storia delle donne è la storia della peggiore forma di tirannia che il mondo abbia conosciuto: quella del debole che domina il forte. E' l'unica tirannia che resiste al mondo» . A sostenerlo era Oscar Wilde. E siamo d'accordo su tutto. Tranne forse sul dove davvero si collochi la forza. La nostra gallery, che dedichiamo come il nostro mazzetto di mimose, vuole essere un omaggio fra presente e passato, passando dall'Italia a Timbuctù, alla forza delle donne .

A Indira Ghandi, che ha guidato il subcontinente e alla grazia della scienziataRita Levi Montalcini, alla segretaria di stato americana Hillary Clintone alle operaie dell'Omsache non mollano. E ancora alla Marlene Dietrichche disse di no al Furher e alle ragazze di Zuccotti Park e della Primavera araba. E ancora, a due stelle del teatro, Maria Callas e Carla Fracci. In apertura, per rappresentare la forza della gentilezza, abbiamo scelto la nobel Aung San Suu Kyi, con l'immancabile fiore tra i capelli, mentre per concludere con un sorriso - e ripensando a quanti ce ne ha regalati - il volto fiorito di una bellissima Monica Vitti. (video)

Valgano loro, tra forza e gioia, per rappresentare tutte le altre: quelle che sono vittime di violenza, quelle che hanno sacrificato la loro vita sui campi di battaglia e sotto le bombe, quelle che crepano per il lavoro e le disoccupate e scippate del lavoro, le tantissime che soffrono la fame e quelle che semplicemente fanno le mamme, le compagne, le figlie. A tutte quelle che abbiamo dimenticato: alla fatica e alla bellezza delle donne insomma.

Per un po' di storia.

La Giornata internazionale della donna in Italia compie 90 anni. Il 12 marzo 1922, infatti, nel nostro Paese si celebra per la prima volta, per iniziativa del Partito comunista d'Italia, una manifestazione per le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, per la loro emancipazione e contro ogni forma di violenza e discriminazione contro l'universo femminile. La scelta cade sulla prima domenica successiva all'8 marzo, anche per onorare il ricordo delle 129 operaie tessili morte

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