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Questo articolo è stato pubblicato il 24 dicembre 2012 alle ore 10:30.

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Nella foto una scena di "Hugo Cabret" di Martin ScorseseNella foto una scena di "Hugo Cabret" di Martin Scorsese

L’anno solare volge al termine e per gli appassionati è tempo di classifiche: tra le tante, dagli album musicali ai libri, non può mancare una graduatoria dei migliori film usciti nel corso del 2012.
Nella speranza di far discutere, sorprendere e persino polemizzare, per la presenza o l’assenza di quel determinato titolo, ecco la nostra top 10 delle pellicole proposte nelle sale italiane da gennaio a dicembre:

Hugo Cabret di Martin Scorsese – Il capolavoro dell’anno è una meraviglia per gli occhi di tutti gli appassionati. Tratto dall’ottimo libro di Brian Selznick, «Hugo Cabret» racconta di un giovane orfano alla ricerca di una chiave che gli farà scoprire la magia del cinema. Scorsese è riuscito a regalare alle affascinanti opere di George Méliès d’inizio ‘900 un’inedita e straordinaria veste tridimensionale. Un miracolo cinefilo.

Reality di Matteo Garrone – L’ossessione per entrare nel Grande Fratello raccontata da uno dei (nuovi) maestri del nostro cinema. Dopo «Gomorra» (2008), Matteo Garrone si conferma autore di rara sensibilità e in grado, con il suo talento, di proporre pellicole che sono veri e propri concerti audiovisivi. «Reality» è una riflessione profonda e spietata su quanto i media (in questo caso i reality show) possano influenzare le nostre vite, fino a creare facili illusioni. Un film che ha (anche) il merito di aver scoperto l’attore Aniello Arena e di aver definitivamente inserito Alexandre Desplat tra i più importanti compositori odierni.

Pietà di Kim Ki-duk – Leone d’Oro all’ultima Mostra di Venezia, «Pietà» è incentrato sul rapporto tra Kang-do, un giovane che lavora per uno strozzino mutilando chi non riesce a pagare, e Mi-son, una donna che si presenta a lui dicendo di essere la madre che l’ha abbandonato da bambino. Kim Ki-duk, dopo alcuni anni tormentati da solitudine e depressione, è tornato ai suoi (altissimi) livelli con un’opera scioccante che cresce di minuto in minuto fino alla già memorabile conclusione. Un’intensa parabola sul capitalismo e sulla sete di vendetta che, una volta vista, è difficile dimenticare.

Quella casa nel bosco di Drew Goddard – L’orrore ai tempi del reality show: «Quella casa nel bosco», la grande sorpresa del 2012, è un film sorprendente e molto originale, di cui si sentiva davvero il bisogno. L’esordiente regista Drew Goddard (già sceneggiatore di «Cloverfield» e «Lost») gioca con il genere horror, mettendolo a nudo e indicandogli la giusta strada per il futuro. La scena dell’ascensore, tra le celle dei tanti mostri, è la sequenza dell’anno.

Diaz di Daniele Vicari – Insieme a «Reality», un’altra pellicola di casa nostra da consegnare ai posteri: i tragici fatti del G8 di Genova, della scuola Diaz in particolare, mostrati dalla rigorosa cinepresa di Daniele Vicari, regista tra i maggiori talenti italiani in circolazione. Non è soltanto un semplice film di denuncia,  ma una grande opera cinematografica, perfetta nei tempi di montaggio e nell’alternanza tra le varie parti.

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