Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 12 marzo 2013 alle ore 08:47.

My24

Nel febbraio 2013 abbiamo scoperto due verità sulla cyberguerra. Ellen Nakashima del Washington Post ha rivelato che il prossimo Nie (National Intelligence Estimate), il documento riservato firmato da tutte le agenzie americane di intelligence che valuta le minacce contro gli Stati Uniti, si occupa (anche) di un'offensiva che è in corso via internet dall'estero. È un'incursione massiccia, dura da cinque anni, i suoi bersagli preferiti sono i segreti commerciali in settori come l'industria aerospaziale, l'industria automobilistica e la tecnologia informatica, ma sono colpite anche finanza, energia e istituzioni, e sta mettendo a repentaglio l'economia del Paese. Lo scoop del Washington Post è un'anticipazione, perché il Nie non è ancora stato dato ai politici di Washington (almeno fino al momento in cui questo articolo è stato chiuso). Secondo esperti esterni, il danno inferto all'America via internet è «nell'ordine di grandezza di decine di miliardi di dollari».

Il secondo fatto è che l'Amministrazione Obama ha chiesto in segreto un parere ai suoi avvocati: può ordinare un attacco distruttivo e preventivo su internet per fermare un atto di cyber guerra lanciato dall'estero contro l'America? Il memo legale arrivato all'inizio di febbraio risponde che sì, il presidente Barack Obama ha ampissimi poteri in questo campo. Insomma, autorizza lo stesso tipo di "guerra preventiva" che finì sui giornali al tempo di George W. Bush e dell'Iraq, soltanto traslato su internet. Le regole di questi attacchi preventivi sono segrete, come quelle che riguardano un altro tipo di guerra ordinata dalla Casa Bianca, quella con i droni, gli aerei senza pilota. L'uomo al centro di entrambe, la guerra con i droni e la cyber guerra, è John Brennan, ex consigliere per la Sicurezza nazionale, ora nominato a capo della Cia. Brennan, arabista, ex spia in Arabia Saudita, non si occupa di cose frivole: stila la lista delle persone da uccidere con i droni. Se l'uomo della killing list si occupa anche di questo nuovo tipo di prevenzione americana via internet, ci potrebbero essere buone ragioni. Che ci siano lo conferma una terza notizia: la cyber guerra è uno dei pochi settori che non soffriranno i tagli drastici al budget del Pentagono. E il segretario alla Difesa uscente, Leon Panetta, ha annunciato la creazione di una nuova medaglia militare per chi si distinguerà nelle operazioni con i droni o nei cyber attacchi.

Un articolo apparso a novembre su Small Wars, un sito specialistico americano, sostiene che l'America è terribilmente vulnerabile agli attacchi via internet. Small Wars spiega che nella guerra tradizionale chi si difendeva era sempre avvantaggiato su chi attaccava. Nella cyber guerra il principio è rovesciato. Il mondo cyber è semplicemente indifendibile. Troppo esposto, troppo grande perché non vi siano dieci, cento, mille buchi da sfruttare. Una regola empirica della nuova guerra dice: chi si difende deve mettere in campo mille volte le risorse (tempo, persone, denaro, computer) di chi attacca. Per questo, secondo alcuni esperti, non esiste nemmeno il concetto di sicurezza al 100 per cento.

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi