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Questo articolo è stato pubblicato il 31 marzo 2013 alle ore 10:32.

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«Cari fratelli e sorelle di Roma e del mondo intero, buona Pasqua! Che grande gioia per me potervi dare questo annuncio: Cristo é risorto! Vorrei che giungesse in ogni casa, in ogni famiglia, specialmente dove c'é più sofferenza, negli ospedali, nelle carceri». Tornato sulla Loggia delle Benedizioni dove il 13 marzo scorso si presentò per la prima volta come il nuovo vescovo di Roma chiamato «quasi dalla fine del mondo», e come quel giorno indossando solo l'abito bianco, Papa Francesco inizia con queste parole di solidarietà verso i sofferenti il suo primo messaggio pasquale.

La Risurrezione

La Risurrezione «ci ha aperto ad un futuro di speranza. Sempre vince la Misericordia di Dio». «La Pasqua - infatti - é l'esodo, il passaggio dell'uomo dalla schiavitù del peccato, del male alla libertà dell'amore, del bene. Perché Dio é vita, solo vita, e la sua gloria é l'uomo vivente». Papa Francesco lo ricorda con le parole di Sant'Ireneo nel messaggio che ha preceduto la sua prima benedizione Urbi et Orbi. «Cari fratelli e sorelle - scandisce inoltre - Cristo é morto e risorto una volta per sempre e per tutti, ma la forza della Risurrezione, questo passaggio dalla schiavitù del male alla libertà del bene, deve attuarsi in ogni tempo, negli spazi concreti della nostra esistenza, nella nostra vita di ogni giorno».

Deserti da attraversare
«Quanti deserti, anche oggi, l'essere umano deve attraversare!». «Soprattutto - spiega - il deserto che c'é dentro di lui, quando manca l'amore per Dio e per il prossimo, quando manca la consapevolezza di essere custode di tutto ciò che il Creatore ci ha donato e ci dona». «Ma - assicura il Pontefice - la misericordia di Dio può far fiorire anche la terra più arida, può ridare vita alle ossa inaridite». «Allora - scandisce - ecco l'invito che rivolgo a tutti: accogliamo la grazia della Risurrezione di Cristo!».
«Domandiamo a Gesù risorto, che trasforma la morte in vita, di mutare l'odio in
amore, la vendetta in perdono, la guerra in pace». «Cristo è la nostra pace e attraverso di Lui imploriamo pace per il mondo intero», ha aggiunto. Bergoglio ha detto quindi "no" alle minacce alla vita umana e alla famiglia, alla tratta di persone, al narcotraffico, allo sfruttamento iniquo delle risorse naturali, invitando a essere "custodi responsabili del creato".

Papa Francesco invoca pace
Il Papa ha invocato la pace per il Medio Oriente, «in particolare tra Israeliani e
Palestinesi» perché «riprendano con coraggio e disponibilità i negoziati». Quindi in Iraq, «perchè cessi definitivamente ogni violenza», e «per l'amata Siria», auspicando «che si riesca a trovare una soluzione politica alla crisi». Papa Francesco chiede
pace per l'Africa, «ancora teatro di sanguinosi conflitti». «Pace in Asia, soprattutto nella Penisola coreana, perché si superino le divergenze e maturi un rinnovato spirito di riconciliazione».

La conclusione
«Cari fratelli e sorelle, a tutti voi che mi ascoltate da Roma e da ogni parte del mondo, rivolgo l'invito del Salmo: "Rendete grazie al Signore perché é buono, / perché il suo amore é per sempre. / Dica Israele: / 'Il suo amore é per sempré». Con queste aprole tratte dal Salmo 117 Papa Francesco conclude il suo primo messaggio di Pasqua.

Gli auguri in Italiano
Al termine del messaggio pasquale e prima della benedizione Urbi et Orbi in Latino papa Francesco ha pronunciato gli auguri di Buona Pasqua solo in Italiano e non, come avveniva in passato, nelle lingue straniere. Papa Francesco ha lanciato un forte appello per la fine della «tratta di persone, la schiavitù più estesa - ha ripetuto due volte nel suo messaggio Urbi et Orbi - in questo ventunesimo secolo». Papa Francesco ha solo ringraziato per il dono di «questi bellissimi fiori giunti dai Paesi Bassi», ha ripetuto il suo «Buona Pasqua!» in italiano e quindi ha impartito la benedizione «Urbi et Orbi» con l'indulgenza plenaria.


L'abbraccio con la folla
Al termine della messa di Pasqua, Papa Francesco ha voluto salutare uno ad uno i cardinali presenti sul sagrato della Basilica di San Pietro e si é così avvicinato a ciascuno, raggiungendolo al suo posto. Poi il nuovo Pontefice é salito sulla jeep bianca scoperta
per compiere un giro tra i fedeli, prima di avviarsi verso la Loggia delle Benedizioni da dove leggerà il suo primo messaggio di Pasqua. Il Pontefice, con volto sorridente, saluta e benedice la folla che lo acclama a gran voce. Bergoglio si è anche fermato per baciare dei neonati che gli sono stati porti dai genitori, particolarmente commovente l'abbraccio con un bimbo.

Papa Francesco era arrivato in una Piazza San Pietro gremita per la messa del giorno di Pasqua. Vestito con semplici paramenti bianchi, è dapprima uscito sul sagrato di San Pietro in processione dalla basilica vaticana per dare inizio alla liturgia.

La liturgia, di cui il Papa è l'unico celebrante, si è aperta con il rito del "Resurrexit", che prevede l'apertura dell'immagine del Risorto. Si tratta di un'icona realizzata prestando la debita attenzione al prototipo medievale. La nuova icona, come quella antica, è costituita dall'immagine dipinta del Salvatore, seduto in trono, con due sportelli laterali.
Aspergendo l'acqua benedetta sul capo di monsignor Guido Marini e dei cerimonieri, ma anche dei cardinali diaconi Angelo Comastri e Raffaele Farina, Papa Francesco ha dato inizio alla messa di Pasqua.

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