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Questo articolo è stato pubblicato il 21 giugno 2013 alle ore 08:17.

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Meglio gli asteroidi
La fase commerciale dell'esplorazione spaziale è stata determinata per lo più dall'iniziativa imprenditoriale. Tra sogni di bambino – che cosa vuoi fare da grande? L'astronauta! – e opportunità commerciali, il mercato si è riempito di pionieri. Buzz Aldrin, che è il secondo astronauta ad aver camminato sulla Luna e ha appena pubblicato una road map per la conquista di Marte Mission to Mars, dice che «il destino umano» è andare sul Pianeta rosso, conquistarlo, «colonizzarlo». Aldrin ha 83 anni, ha scritto otto libri, due dedicati al suo alcolismo e alla sua depressione, ha un videogame su se stesso in uscita entro l'anno, e soprattutto è odiato dai colleghi astronauti perché ha applaudito Obama quando ha deciso di ridimensionare i progetti sulla Luna. Meglio fare i Padri pellegrini su Marte – dice – che inseguire i cinesi e i loro piani trentennali di colonizzazione della superficie lunare.
Per ora la priorità di Obama non è tanto Marte, quanto piuttosto «catturare asteroidi», portarli nell'orbita lunare e mandare astronauti a esaminarli, per valutare se è possibile estrarre materiali preziosi. Quest'anno Washington ha stanziato 105 milioni di dollari: gli esperti dicono che, al massimo, questi soldi serviranno per capire qual è l'asteroide giusto da catturare. E intanto il Pianeta rosso diventa sempre più affare da imprenditori.

Pionieri, questi marziani
Il mercato degli esploratori marziani è pieno di personaggi famosi. C'è Richard Branson, biondissimo fondatore della Virgin, che per 200mila dollari è pronto a portarti su Marte prima di tutti, dice addirittura che i primi esperimenti della sua Virgin Galactic ci saranno entro l'anno. Per togliere ai viaggi su Marte l'etichetta di one way trip, parti ma chissà se torni, Branson dice che il primo viaggio lo farà lui con i suoi figli e con sua madre, che ha quasi 90 anni (sua moglie invece resterà a terra, dev'essere l'interpretazione bransoniana dell'evoluzione della specie). Jeff Bezos, ideatore di Amazon, è un altro dei nomi noti con la passione per Marte: lavora in gran segreto con la sua Blue Origin per portare gli esseri umani prima nell'orbita terrestre e poi «ben oltre», e intanto sta disegnando veicoli modernissimi – uno sarebbe già stato testato. Poi c'è il multimilionario Dennis Tito, che ha una road map già pronta per la sua Inspiration Mars che punta a un viaggio per due persone di andata e ritorno in 501 giorni.
Prima delle celebrity, però, ci sono gli uomini di SpaceX, guidati dal già citato Elon Musk. La californiana Xcor Aerospace, che si è appena trasferita in Texas inseguendo i tanti incentivi fiscali che caratterizzano lo Stato testimone della gloriosa storia spaziale di Houston, ha già costruito e in parte testato il suo Lynx, una navicella per due persone che per ora vola nello spazio suborbitale per 30 minuti: per 95mila dollari, il suo amministratore delegato, Jeff Greason, dice che per il 2014 si potrà iniziare a pensare di andare su Marte.
Richard Bigelow, quasi settantenne, ha lavorato per 40 anni creando una grande compagnia di motel per potersi oggi finalmente permettere di dedicarsi al suo primo amore, lo spazio (dettaglio: non ha un computer sulla sua scrivania, «non ne vedo il bisogno», dice). La sua azienda, che ha sede in Nevada, ha chiuso un accordo da 17,8 milioni di dollari con la Nasa, all'inizio dell'anno, per creare una nuova capsula abitabile (e gonfiabile) da collegare alla Stazione spaziale internazionale e sta lavorando a nuovi progetti da mandare in orbita indipendentemente dalla Nasa: secondo Bloomberg Businessweek, Bigelow vuole creare il primo impero immobiliare spaziale, che per uno cresciuto sentendo parlare di Ufo non è poi un'ambizione così bizzarra (Bigelow ha fissato il prezzo di un soggiorno nella sua prima stazione spaziale: 26,5 milioni di dollari per 60 giorni di permanenza, viaggio incluso, magari con SpaceX).

La stoffa DEGLI ASTRONAUTI
Marte non è la Luna. Prima di tutto è molto più lontano: la missione Apollo impiegò tre giorni ad arrivare sulla Luna, i tempi di volo per Marte sono misurati in mesi. Ci sono – come ha raccontato l'Economist – problemi di comunicazione: gli astronauti dell'Apollo parlavano con la Terra in tempo più o meno reale: da Marte dovrebbero aspettare circa 40 minuti da quando pongono una domanda a quando ricevono una risposta. E tanti mesi nello spazio sottoporrebbero gli astronauti a una dose massiccia di radiazioni: secondo una stima fatta da Science, i pionieri di Marte assorbirebbero il massimo di radiazioni tollerabili in tutta una vita soltanto in questa missione.
Per affrontare questi rischi senza un Governo alle spalle è necessario fare un piano dei costi molto razionale. Per questo c'è chi, come Tito, non vuole atterrare sul suolo del Pianeta rosso, e c'è chi non pianifica un viaggio di ritorno: è il caso di Mars One, il più pop tra i pionieri di Marte perché ha deciso di finanziare la missione costruendo un gigantesco reality attorno alla partenza. Per trovare gli astronauti capaci di andare su Marte non si sta cercando quella «stoffa giusta» raccontata da Tom Wolfe nel romanzo splendido del 1979 sulla formazione degli astronauti, selezionati in segreto tra i migliori piloti a disposizione dello Stato americano. Wolfe voleva capire che cosa spingesse gli astronauti a prendersi il rischio di un volo spaziale, ma oggi le sue domande suonano quasi strambe. Ci sono molti vip in fila per andare per primi su Marte; ci sono molti che stanno mettendo via i soldi per permettersi il primo lancio, e dicono che non importa se non ci sarà ritorno, tanto tutti prima o poi dobbiamo morire; e ci sono gli 80mila che hanno già compilato l'application form di Mars One. Per mandare la propria candidatura negli Stati Uniti servono 38 dollari, la maggiore età, la spiegazione del perché si vuole andare su Marte e una stima di quanto senso dell'umorismo si è dotati (sul web ci sono i filmati delle candidature: imperdibili). Quando si chiuderà il bando inizieranno le visite mediche, i colloqui e infine la selezione via reality: si parte per rimanerci, lassù, sulla superficie mobile del Pianeta rosso, dove le temperature possono scendere fino a -140 gradi centigradi (non ci sono temperature del genere sul pianeta Terra), l'atmosfera è sottile, quindi non respirabile, e ci sono le famose tempeste di sabbia, che possono durare anni (un anno marziano è pari a due terrestri).

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