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Questo articolo è stato pubblicato il 12 settembre 2013 alle ore 07:25.

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Dal Louvre a Villa Medici: Claudia Ferrazzi, 36 anni, prima italiana chiamata ai vertici dell'Académie de France

Dal Louvre di Parigi all'«Académie de France» nell'arco di tre anni. Claudia Ferrazzi, 36 anni - intervistata dal Sole 24 Ore quando era il "numero tre" del museo parigino - ha fatto le valige ed è rientrata in Italia. Nella capitale, per la precisione. Da questa settimana, è lei il nuovo secrétaire général de l'Académie de France, che ha sede nella rinascimentale Villa Medici, sulla collina del Pincio: ed è la prima italiana a ricoprire questo incarico, ai vertici del prestigioso avamposto della cultura francese nel Belpaese. «Certo che sono contenta - dice Claudia Ferrazzi -: tenevo molto a fare un'esperienza "binazionale" e Villa Medici, in un certo senso, sta a metà strada tra Francia e Italia. Infatti è un'istituzione spiccatamente francese, che ospita la creazione artistica e culturale francofona, ma ha profonde radici nel territorio italiano: la sede è una villa rinascimentale, ed anche il personale è in gran parte italiano».

Dal Louvre all'Académie in tempi record: come ha fatto? «A giugno il direttore Éric de Chassey ha lanciato un concorso aperto e pubblico - racconta Ferrazzi -: io ho partecipato e il direttore mi ha selezionato, facendo una proposta a cui non ho potuto dire di no». Il secrétaire général, tiene a precisare, ha compiti prettamente amministrativi: «Realizza l'orientamento artistico-politico che viene deciso dal direttore, ad esempio coordina l'équipe, ottimizza i mezzi a disposizione, cerca di trovare mezzi supplementari... Vede, il sistema culturale francese tende a ricercare la complementarietà di ruoli e competenze, da un lato quelle storico artistiche, dall'altro quelle amministrative e manageriali. Ritengo che questo sia un elemento di forza».

Uno dei compiti che si troverà svolgere, spiega ancora il nuovo secrétaire général, sarà conciliare le attività rivolte al pubblico di Villa Medici - mostre, ma anche concerti e rassegne - con l'accoglienza dei giovani artisti e degli storici dell'arte che vengono a Roma per trovare l'humus ideale ai fini della creazione o della ricerca.

Già, i giovani. L'Académie de France - che dipende dal ministero della Cultura francese e ha un budget di sette milioni l'anno - svolge un'importante attività per incentivare la produzione artistica, con borse di studio a cui ogni anno destina circa un milione di euro. «L'obiettivo iniziale di Jean-Baptiste Colbert, uno dei promotori di questa iniziativa di residenza per artisti a Roma, nel diciassettesimo secolo, era proprio questo: dare ai giovani francesi la possibilità di accrescere la loro formazione, grazie al contatto con gli artisti italiani e con il patrimonio di antichità presente a Roma».

«In questo momento - precisa - abbiamo 25 pensionnaires. I vincitori delle borse di studio vengono ospitati per un periodo compreso tra i 12 e i 18 mesi, in condizioni che favoriscono la creazione». Quali, ad esempio? «Il tempo, lo spazio, la libertà sono fondamentali - spiega Ferrazzi-. Ecco perché accogliamo gli artisti e i loro familiari in appartamenti, mettendo a loro disposizione degli atelier per lavorare. I borsisti non devono avere alcuna preoccupazione economica: Villa Medici provvede a non far mancare nulla, nei limiti del possibile, né agli artisti né alle loro famiglie. Si tenga presente che l'istituzione francese destina ai borsisti una buona parte del suo budget annuale».

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