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Questo articolo è stato pubblicato il 13 dicembre 2013 alle ore 20:23.

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Da Alessandra nessuna risposta, ma un grande abbraccio, e così quella che doveva essere una discussione per decidere se fare o meno un contratto d'acquisto di terreni è diventata una proposta di matrimonio. Carlo conclude il suo aneddoto così: "Alla fine Alessandra non mi ha mai detto sì, ma ci siamo sposati fatto tre figli e costruito la nostra casa e la nostra azienda agricola !".

E, per la serie buon sangue non mente, tra i 3 figli, Saverio, Stefano e Veronica, quello di mezzo, anni 9, sembra già interessarsi ai vini, tanto che ogni tanto ritiene suo dovere assaggiare i mosti e dare delle preziose indicazioni al papà su come stanno evolvendosi.
L'azienda conta su 6,5 ettari di vigneti, con una produzione annua di 30.000-32.000 bottiglie, divise su 6 etichette diverse.

Monte dall'Ora è un'azienda biologica certificata dal 2006.

La filosofia di Carlo è quella di cercare di prevenire, di creare il miglior ambiente possibile per le viti, poste in vigneti coltivati a terrazze sostenute da muri a secco, non puntando sulla monocoltura estrema ma piantando erbe aromatiche, seminando cereali, cercando cioè di creare un microcosmo salubre, in cui piante ed insetti siano in equilibrio. Da non dimenticare i ciliegi e gli olivi.
Tra i suoi vini, ho assaggiato lo Stropa 2006.

Stropa 2006 – Amarone della Valpolicella DOC Classico
E' un vino rosso secco, ottenuto con uvaggio di uve Corvina al 50 %, Corvinone al 20 %, Rondinella al 20 % e Molinara, Coratina e Oseleta al 10 %, provenienti da vigne di età variabile dai 40 ai 70 anni.
Le bottiglie prodotte sono 2.500, con un tenore alcolico del 16 %.
La prima annata prodotta è del 1999. Il nome dell'etichetta deriva dal pollone del salice (stropa), con cui è tradizione legare i tralci.
Nei primi giorni di ottobre la vendemmia, a cui seguono 5 mesi di appassimento naturale in un fruttaio.

Vinificazione in tonneaux di rovere aperti a cui seguono 3 anni di affinamento in botte e 2 in bottiglia.
E' un vino importante, abbinabile ai grandi formaggi stagionati, ma anche a selvaggina e brasati. Io, quasi quasi, preferisco berlo così, o, come si usa dire, come vino da meditazione.
Nel bicchiere dà subito importanti sensazioni, col suo colore rosso rubino, profondo ed imponente.

I profumi sono ampi ed intensi, spaziando dall'uva appassita a sontuosi frutti rossi: prugna, ciliegia, sottobosco. Delicata ma inarrestabile la nota balsamica, accompagnata da grandiose speziature e tanto, tanto pepe.
Lo metto in bocca è mi sento come avvolto da un caldo e sensuale abbraccio, con una morbidezza intrigante e quasi maliziosa. Di grande complessità, lascia un retrogusto finale splendido, dopo un tempo lunghissimo: la persistenza è addirittura non misurabile.
Prezzo in enoteca: 80,00 Euro

Zymè – San Pietro in Cariano (VR)
Il nome dell'azienda deriva dal greco antico: Zýmē significa "lievito".
Fondata da Celestino Gaspari ufficialmente nel 2003, ma già attiva nel 1999, rappresenta la realizzazione del sogno di Celestino, genero di Giuseppe Quintarelli, nome simbolo in tutto il mondo per l'Amarone, che, dopo aver lavorato per anni col suocero ed aver fatto da consulente per molte aziende, ha deciso di costruire una sua realtà, per mettersi in gioco e sviluppare tutti i suoi "credo".

In questa scommessa, peraltro subito vincente, come testimoniano le decine e decine di premi e riconoscimenti ottenuti, è oggi aiutato da Marta, seconda delle sue tre figlie, anche se sotto sotto Celestino spera in futuro di coinvolgere anche le altre due, che hanno sì fatto scelte diverse, ma non bisogna dimenticare che il mondo del vino sa offrire opportunità alle professionalità più diverse, se dotate di originalità e creatività.
L'azienda è nel cuore della Valpolicella, ricavata dal recupero di un'antica cava di arenaria.

La nuova cantina è in costruzione, si parla di inaugurarla il prossimo maggio: la filosofia è stata quella dell'autosufficienza energetica, puntando su un totale utilizzo delle energie rinnovabili, dalla geotermia al fotovoltaico, con cura ed attenzione al recupero ed al riutilizzo dei materiali di scavo.

L'azienda è cresciuta velocemente in questi 10 anni: i vigneti a disposizione sono arrivati ad una superficie di 29 nettari, per una produzione annua di circa 80.000 bottiglie. Le etichette sono 11: ho assaggiato l'Amarone della Valpolicella 2006.

Amarone della Valpolicella 2006 Classico Denominazione di origine Protetta
Le 7.000 bottiglie prodotte, con una gradazione del 15,5 %, sono ottenute da uva Corvina al 30%, Corvinone al 30%, Rondinella al 30%, Oseleta al 5% e Croatina al 5%, provenienti dai vigneti più vecchi dell'azienda.

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