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Questo articolo è stato pubblicato il 26 dicembre 2013 alle ore 09:59.
L'ultima modifica è del 26 dicembre 2013 alle ore 12:32.

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Una scena tratta dal film «La vita di Adele»Una scena tratta dal film «La vita di Adele»

L'anno solare volge al termine e per gli appassionati è tempo di classifiche: tra le tante, dagli album musicali ai libri, non può mancare una graduatoria dei migliori film usciti nel corso del 2013.
Nella speranza di far discutere, sorprendere e persino polemizzare, ecco la nostra top 10 delle pellicole proposte nelle sale italiane da inizio gennaio a fine dicembre:
«La vita di Adele» di Abdellatif Kechiche – Il film dell'anno è ispirato alla graphic novel «Il blu è un colore caldo» di Julie Maroh e ha come protagoniste Adèle, un'adolescente come tante, ed Emma, una ragazza dai capelli blu di diversi anni più grande di lei incrociata casualmente per strada. Qualche tempo dopo, le due si rincontreranno e inizieranno un'intensa relazione.

Vincitore della Palma d'Oro al Festival di Cannes 2013, «La vita di Adele» è un film semplicemente indimenticabile, coinvolgente, emozionante e costruito con grande cura formale. Abdellatif Kechiche si conferma uno dei talenti più cristallini del cinema contemporaneo: lavora magnificamente sulla luce e costruisce una pellicola vitale, pulsante e in grado di lasciare senza fiato dal primo all'ultimo minuto. Una grande esperienza cinematografica, valorizzata ancor di più da due attrici in stato di grazia: Adèle Exarchopoulos (Adèle) e Léa Seydoux (Emma).

«La grande bellezza» di Paolo Sorrentino – Amatissimo dalla critica internazionale e nominato ai Golden Globe, «La grande bellezza» conferma Paolo Sorrentino come uno dei massimi autori in circolazione.
Aperto da una citazione di «Viaggio al termine della notte» di Céline, il film racconta la vita di Jep Gambardella, un giornalista di successo (interpretato da uno strepitoso Toni Servillo) impegnato a districarsi tra le feste più eleganti della Roma contemporanea.
Dopo il capolavoro «Il divo» e il sottovalutato «This Must Be the Place», Sorrentino fa de «La grande bellezza» uno straordinario concerto audiovisivo dove suoni e immagini danzano in perfetta armonia. Si può definire un seguito ideale de «La dolce vita» di Federico Fellini: il sacro e il profano continuano a mescolarsi, ma ora ogni illusione sembra definitivamente perduta, i mostri marini sono scomparsi e non rimangono che semplici trucchi magici.

«Confessions» di Tetsuya Nakashima – Uscito nelle nostre sale con ben tre anni di ritardo rispetto alle sue prime apparizioni nei festival, «Confessions» è uno struggente e inquietante lungometraggio ambientato in una scuola media giapponese. Un'insegnante annuncia alla classe la sua intenzione di ritirarsi dall'attività: durante il discorso spiega di come sia venuta a conoscenza che due studenti di quella sezione sono gli assassini della sua unica figlia, Manami.

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