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Questo articolo è stato pubblicato il 03 gennaio 2014 alle ore 19:10.

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Una delle opere esposte nella mostra "Photography Now: il corpo come metafora", presso il Palazzo Monferrato di AlessandriaUna delle opere esposte nella mostra "Photography Now: il corpo come metafora", presso il Palazzo Monferrato di Alessandria

"Gola profonda", dallo schermo al museo: Linda Lovelace fotografata da Milton Green. 800 scatti inediti alla galleria del sesso di NY. La protagonista dalla folta chioma castana del primo film porno mainstream della storia divenne la donna che ogni uomo sognava di portare a letto. Gli artisti cominciarono così a bramare di riprodurla. Al fotografo Milton H. Greene toccò in sorte nel 1973 il privilegio di poterla fotografare in uno shooting di tre giorni. Come noto, al culmine della sua carriera, la Lovelace decise, in seguito a due gravidanze, di rinunciare al porno e non solo, di combatterlo con tutte le proprie forze, in nome dei diritti delle donne, pubblicando anche due autobiografie e creando un movimento anti-pornografia. Le opere qui in mostra, mai viste fin d'ora, sono state finalmente riunite da Yuliya e Kevin Mattei della YK Gallery, e gentilmente cedute da Joshua Green, figlio del fotografo, che dal 2006 lavora al restauro di più di 60.000 immagini dell'archivio del celebre padre.
Museum of Sex, New York, USA
Dal 9 dicembre 2013

John Duncan Fergusson, il pittore scozzese il cui lavoro erotico sconvolse la scena artistica di Parigi, è omaggiato dalla Scottish National Gallery. Fergusson, colorista in gran parte autodidatta, respinse il classicismo della sua Edimburgo, per una vita meno ordinaria nel continente. Egli s'immerse rapidamente nella società parigina del suo tempo - usciva a cena con Picasso - e riuscì a fondere in un sol colpo impressionismo e fauvismo. Il suo lavoro è stato descritto dal de Segonzac come «espressione profonda e pura di un immenso amore per la vita» e i suoi quadri difatti sprigionano con rilevanza una sexy vitalità e un ricco senso del colore. Queste opere sono state fortemente influenzate dalla partner che Fergusson ebbe, la guru del balletto Margaret Morris , e si vede. Le scuole di danza imperversano nei 100 e più dipinti, sculture, opere su carta e oggetti d'archivio qui esposti. La compagnia delle donne eccitava molto l'artista. Ed egli riesce a trasferire più che degnamente questo suo sentimento ossessivo.
Scottish National Gallery of Modern Art Two, Edinburgh, UK
Fino al 15 giugno 2014

Finisce a Casoria la mostra hard censurata dal Ministero. "Mostra d'arte italiana modernizza affreschi romani con modelle nude" titolano rigorosi magazine anglofoni. Succede che i visitatori possano pure scrivere frasi sconce sugli "affreschi"reinterpretati e fare proprio come s'usava nei lupanari di quel tempo memorabile. Alla fine questa mostra, basata sull'appiccicare nudi reali su quelli, antichi, provenienti dal Gabinetto segreto dei Borbone - raffiguranti cose come una donna che fa sesso con un dio transessuale o un uomo che copula con una capra (e qualcuno ha pure vergato una nuvoletta col celebre intercalare sgarbiano…) - s'è fatta. E a spulciarla pare un po' blasfema. Non tanto per quello che si vede, quanto per il senso di resa al fotoscioppismo che pervade il tutto e rischia d'inquinare pure la nobile arte pittorica dei nostri antenati. Comunque sia la contaminazione stimola e il successo è assicurato. Una mostrapanettone perfetta, per chiudere l'anno in gloria.

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