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Questo articolo è stato pubblicato il 03 gennaio 2014 alle ore 19:10.

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Una delle opere esposte nella mostra "Photography Now: il corpo come metafora", presso il Palazzo Monferrato di AlessandriaUna delle opere esposte nella mostra "Photography Now: il corpo come metafora", presso il Palazzo Monferrato di Alessandria

Europalia International Arts Festival, BOZAR, Brussels, Belgium
Fino al 5 gennaio 2014

Balthus: Cats and Girls — Paintings and Provocations è il titolo di una mostra (al Metropolitan di NY) che ben si focalizza sui dipinti enigmatici di questo ritrattista francese di adolescenti, a volte in coppia con gatti, dall'alto tasso erotico e voyeuristico. L'artista francese Balthus, morto nel 2001, è una figura insolita nell'arte del XX secolo. Ha dimostrato che un pittore può operare nella tradizione dei vecchi maestri ed essere al tempo stesso inconfondibilmente moderno. A volte i soggetti sono nudi o in parte svestiti, ma l'umore è soprattutto psicologico. Si tratta principalmente di adolescenti che sonnambule e sognanti assistono al risveglio alla propria sessualità. La mostra si basa sui primi decenni della carriera dell'artista, con 34 dipinti dalla metà degli anni ‘30 a tutti gli anni ‘50. Per gli appassionati, c'è una vera e propria chicca: trattasi di una serie di disegni a china realizzati quando l'artista aveva soltanto 11 anni. Le 40 tavole, che si pensavano perdute, raccontano le avventure di un bambino prodigio alle prese con un malinconico gatto randagio di nome Mitsou - Balthus: Cats and Girls.
Metropolitan Museum of Art, New York, USA
Fino al 12 gennaio 2014

Provocatoria e cross-mediale, fra scultura e pittura, la mostra "Lo zerbino Labianca", personale di Beppe Labianca, allestita in quel di Corato (Bari) volteggia tra originali rappresentazioni dell'erotismo e dubbi esistenziali d'artista. Otto sculture in ferro, dipinte sul fronte e grezze sul tergo, fra cui tre autoritratti e poi i soggetti più disparati. Da un ermafrodito alato che accoglie i visitatori a figure che riecheggiano la civiltà contadina (omaggio al maestro Guerricchio). La mostra è presentata da Raffaele Nigro, che così la spiega: «Il pittore è diventato uno zerbino, l'arte è meno di una pezza da piedi e Labianca non lancia nessun grido, si sdraia sul pavimento e fa in modo che gli osservatori non lo cerchino sulle pareti o sul soffitto, ma sotto le scarpe e magari si spaventino all'improvviso per aver calpestato un'idea, un colpo d'ala della mente».
CoArt Gallery, Corato (BA)
Fino al 26 gennaio 2014

Sole, sesso e toghe d'argento: la Ibiza degli anni '80, prima di diventare il paradiso dell'ecstasy a buon mercato ha ospitato una vita bohèmienne variopinta e gentile. Una grande mostra, a Londra, ne ricostruisce i fasti. Manifesti, libri, costumi, foto. Ovunque riecheggiano corpi quasi nudi. Lo stile floreale contamina ogni cosa e accende i riflettori sul paesaggio naturale dell'isola. Una fotografia del 1975 scattata da Armin Heinemann mostra una famiglia hippie in piedi dietro a un camioncino verde decorato con fiori di vernice arancione. Queste immagini rivelano una Ibiza che negli anni '80 era «quasi un campo profughi di squilibrati da tutto il mondo». Uno spettacolo continuo. L'isola come una bolla, piena di gente che non avrebbe potuto vivere in nessun'altro posto. I club dettavano le regole del gioco, stampando addirittura le guide ufficiali dell'isola, su cui sottolineavano i posti migliori della festa perenne, dai mercati ittici notturni alle colazioni gratuite offerte da alcuni locali per quelli che finivano di ballare, immancabilmente, all'alba. Prima di ricominciare.
Institute of Contemporary Arts, London, UK
Fino al 26 Gennaio 2014

Photography Now: il corpo come metafora, presso il Palazzo Monferrato di Alessandria è una mostra di fotografia contemporanea incentrata sul tema del corpo. Corpi che cambiano formato con il tempo, con le nuove tecnologie, con il passare degli anni, delle mode e delle filosofie. La fotografia diventata così simulacro di una realtà concepita come immagine. Spiega la curatrice: «Secondo Susan Sontag il fotografo vive una condizione simile a quella del turista che s'immerge in una realtà, anche difficile, con la consapevolezza di poterne uscire in qualsiasi momento: c'è un confine rassicurante che si può sempre attraversare tra l'io che osserva e il loro che stanno dall'altra parte; una condizione di privilegio esistenziale per cui il fotografo sarebbe poco più di un entomologo che guarda gli esseri umani con distacco, senza una vera empatia con la realtà che sta documentando. Però…». Però, la fotografia è un mezzo prorompente. E, sovente, un semplice scatto finisce per diventare ponte tra mondo interiore ed esteriore.
Palazzo del Monferrato, Alessandria
Fino al 2 febbraio 2014

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