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Questo articolo è stato pubblicato il 03 marzo 2014 alle ore 06:22.
L'ultima modifica è del 04 marzo 2014 alle ore 07:34.

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L'Oscar più emozionante della serata se lo è aggiudicata la giovanissima e fresca Lupita Nyong'o che ha vinto l'Oscar come miglior attrice non protagonista per "12 anni schiavo". Lupita ha dedicato il suo premio ai bimbi: «bambini non importa da dove venite, i vostri sogni si avverano». «A tutti i sognatori in Ucraina e in Venezuela: siamo con voi. Continuate a lottare per i vostri sogni». Così il primo premiato della grande notte degli Oscar, Jared Leto, miglior attore non protagonista per "Dallas Buyers Club", diretto da Jean-Marc Vallée.

Catherine Martin e Beverley Dunn hanno vinto l'Oscar per le migliori scenografie del film "Il Grande Gatsby". Ad Alfonso Cuaron e Mark Sanger va l'Oscar per il montaggio per "Gravity" . Per lo stesso film Emmanuel Lubezki vince l'Oscar per la miglior fotografia, mentre Glenn Freemantle vince l'Oscar per il mixaggio sonoro. Skip Lievsay, Niv Adiri, Christopher Benstead e Chris Munro hanno vinto l'Oscar per il montaggio sonoro. Sempre a Gravity anche l'Oscar per gli effetti speciali .

L'Oscar come miglior film di animazione é andato a "Frozen" della Disney.

È andato a Catherine Martin del "Grande Gatsby" l'Oscar per i migliori costumi .

L'Oscar per miglior documentario è andato a "20 feet from stardom" che racconta la vita nel backstage di alcune grandi coriste, che come si evince dal titolo, malgrado la loro bravura si sono fermate «a 10 metri dal successo», cantando dietro la star sul palco. L'Oscar per miglior documentario breve è andato a "The Lady in Number 6" che racconta la storia di Alice Herz-Sommer, deceduta a Londra lo scorso 23 febbraio a 110 anni, considerata la più anziana sopravvissuta all'Olocausto. Il documentario di 38 minuti racconta come da pianista riuscì Alice a sopravvivere nella fortezza-ghetto di Teheresensiestad a 50 km da Praga per poi trasferiris in Israele e poi a Londra.

"Helium" di Anders Walter e Kim Magnusson ha vinto l'Oscar come miglior cortometraggio.

La serata, con i premi ampiamente previsti, ha avuto nelle scenografie (fra le più belle di tutte le ultime edizioni, con gli Oscar giganti depurati dall'oro e in versione trasparente) il suo culmine, mentre la Ellen DeGeneres, che ha condotto saltabeccando tra stage e platea, stavolta è sembrata mancare di qualsivoglia spontaneità e la sua trovata dell'ordine delle "pizze in sala" non ha fatto altro che evidenziare una costruzione particolarmente studiata, ma davvero poco emozionante. La DeGeneres si è comunque assicurata l'Oscar del tweet più retwittato al mondo con (alle 8 della mattina, orario italiano, ma i numeri variano all'insù di attimo in attimo) oltre 2 milioni di retweet. Nella serata, ed è una pecca non da poco, nemmeno una parola per la scomparsa di ieri del grande cineasta francese Alain Resnais. Infine un Oscar, e stavolta per la banalità dei commenti, lo assegnamo noi al giornalista di Sky, Francesco Castelnuovo. Sempre ben posizionato nella diretta in studio, con pose che a tratti apparivano più imbalsamate di quelle di Goldie Hawn, il giornalista italiano ha trovato tutto al superlativo : «bellissima ( e ci mancherebbe, ndr) Angelina Jolie, bravissimo Piero Tosi » e via così di "issimi". Tutti ovviamente "grandi, grandi" gli artisti italiani scomparsi nell'anno. Ma soprattutto, a risaltare, è stato il "Forza Paolo, alé" -rigorosamente e confidenzialmente per nome, ça va sans dire - e il suo grazie per aver «riportato l'Italia sulle colline di Hollywood». E poi, in un crescendo, «siamo molto contenti» del premio a Alfonso Cuaròn che ha ricordato i suoi figli avuti da «una nostra amica, Annalisa Bugliani». Come nei Maurizio Costanzo Show d'antan, "grazie per la confidenza sulle frequentazioni cinematografiche": l'Oscar "della serie quanto sappiamo essere spesso provinciali noi italiani" è meritato; anzi come direbbe lui, "meritatissimo".

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha telefonato a Paolo Sorrentino per felicitarsi per il prestigioso riconoscimento: «Ci vediamo al ritorno». Con queste parole si è conclusa l'affettuosa telefonata tra il capo dello Stato e il regista premio Oscar.

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