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Questo articolo è stato pubblicato il 04 maggio 2010 alle ore 15:40.
L'ultima modifica è del 22 maggio 2010 alle ore 12:07.
Le regole, quando eccessive, sono un ostacolo allo sviluppo e vanno tagliate perchè la semplificazione delle leggi e delle norme contribuisce a sostenere la crescita, abbreviando i tempi e riducendo gli oneri amministrativi. Lo hanno detto il ministro dell'Economia Giulio Tremonti e il segretario generale dell'Ocse Angel Gurria: la "ghigliottina" taglia-leggi sta funzionando bene in Italia, hanno riconosciuto all'Ocse, ma questa opera di sfoltimento della giungla normativa deve andare avanti, resta ancora molto da fare per liberalizzare e semplificare.
La crisi dell'economia e dei mercati finanziari del 2007-2009, la peggiore dal dopoguerra per molti paesi occidentali e soprattutto europei, ha tuttavia insegnato un'altra lezione in fatto di regolamentazione. Le regole, tante o poche che siano, devono essere innanzitutto "buone" regole che vanno applicate, rispettate e aggiornate costantemente. Per uscire dalla crisi con un sistema migliore, il ministro Tremonti è convinto che la strada maestra sia quella delle norme scritte o riscritte dalla politica e non dagli organismi tecnici.
E proprio in questa direzione vanno i lavori all'Ocse per predisporre i "Global legal standard", che altro non è che il ripristino dei valori fondamentali. Un inquadramento generale su proprietà, etica, trasparenza e sull'integrità stessa dell'economia che dovrà essere accettato e riconosciuto su scala globale, a iniziare dai paesi del G-20. La ghigliottina, da sola, non basta.