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Questo articolo è stato pubblicato il 24 maggio 2010 alle ore 08:09.
Elio Silva
Ci sono voluti due anni di lavoro di una commissione scientifica, una ricerca a campione su un gruppo di associazioni di taglia medio-piccola, una trentina di audizioni con i maggiori enti, una fase di sperimentazione nell'arco del 2009. Ora, però, possono finalmente tagliare il traguardo le linee-guida sulle raccolte fondi dell'agenzia per le Onlus, un documento di indirizzo e due allegati tecnici destinati a diventare punto di riferimento obbligato per tutte le iniziative delle organizzazioni no profit rivolte al pubblico.
«Una direttiva di importanza straordinaria», commenta soddisfatto Stefano Zamagni, presidente dell'Agenzia, che ha illustrato i contenuti nei giorni scorsi al festival del fundraising di Castrocaro. «Dopo le linee guida sui bilanci sociali e sul sostegno a distanza – spiega – le organizzazioni hanno a disposizione un terzo strumento di buone prassi, che ovviamente non può avere forza di legge, ma che avrà forti effetti di moral suasion. Chi, infatti, non fosse in linea con le regole proposte dovrà, da oggi in poi, giustificare ai donatori la propria situazione e renderne conto. Questo non può che accrescere la credibilità del Terzo settore e la fiducia dei cittadini».
Ma che cosa prevedono, in dettaglio, le linee-guida? In generale trovano conferma le anticipazioni già pubblicate sul Sole 24 Ore (si veda, in particolare, l'edizione del 21 settembre 2009), relative ai tre princìpi cardine, individuati nella trasparenza, rendicontabilità e accessibilità delle raccolte.
La novità principale è rappresentata dal "documento della trasparenza", in pratica una "carta" a contenuto informativo, dove i donatori o, più semplicemente, i cittadini interessati troveranno, schematicamente organizzate, tutte le informazioni utili sull'iniziativa. «Le organizzazioni – chiarisce Edoardo Patriarca, il consigliere dell'agenzia per le Onlus che ha coordinato il lavoro della commissione di esperti – sono tenute a fornire i dati salienti delle campagne prima di avviarle, così che i potenziali sostenitori possano essere coinvolti attivamente, in una logica non burocratica, ma di reale partecipazione».