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Questo articolo è stato pubblicato il 24 maggio 2010 alle ore 08:10.
Non chiamatela ibrida. La Opel Ampera che abbiamo avuto l'opportunità di testare per la prima volta su strada nei pressi dell'Opel test center di Dudenhofen, in Germania, è meglio definita,infatti, come una Erev (Extended range electric vehicle), ovvero veicolo elettrico ad autonomia estesa. A differenza dei veicoli ibridi e degli ibridi ricaricabili plug-in (che hanno una maggiore autonomia in solo elettrico), il motore 1.4 a benzina presente sulla Ampera non interverrà mai fin quando la batteria è carica.
Il suo compito è quello di estendere l'autonomia ad emissioni zero, che nel prototipo della GM è di 60 km, di altri 500 chilometri. Solo dopo aver "bruciato" la metà dei 16 kWh della batteria agli ioni di litio, che si compone di 220 celle e ha una potenza di 360V, il propulsore a benzina assume il ruolo di generatore e inizia a caricare in parte la batteria che andrà ad alimentare a sua volta il motore elettrico: l'unico che aziona le ruote.
Nell'Ampera la potenza totale e la coppia (a differenza degli ibridi) è quella data del motore elettrico e le prestazioni dipendono esclusivamente da questo.
Il prototipo di Gm inoltre si avvale di sistemi avanzati quali il recupero dell'energia in franata e il risparmio energetico legato all'aerodinamica e al rotolamento delle ruote. Con questi particolari accorgimenti, l'Ampera raggiunge performance di sicuro interesse paragonabili a quelle di una berlina premium, pur consumando come una city-car: neppure una goccia di benzina nei primi 60 chilometri, e se non si ha la possibilità di ricaricare la batteria dalla rete, nel ciclo misto arriva a soli 1,6 litri per 100 chilometri (che tiene conto anche dei 60 km ad emissioni zero).
Il silenzio regna sovrano nello spazioso abitacolo dalle linee avveniristiche. Ma pure quando marcia nella modalità estesa, il motore/generatore, che ha una potenza di 75 cv (55 kW), non si sente molto. È più evidente, infatti, il rumore del rotolamento delle ruote sull'asfalto. Durante questo primo approccio, con affianco l'ingegnere del progetto e la vettura di supporto a fare da battistrada, non abbiamo potuto apprezzare le doti dinamiche dell'auto che ancora non sono state ottimizzate, vista la commercializzazione ancora lontana. Sospensioni e scatola guida, come per altro gli interni, saranno curati più avanti, con l'industrializzazione della Ampera per la produzione di serie, prevista per la fine del 2011. Per adesso abbiamo potuto apprezzare la fluidità di marcia del sistema e l'accelerazione e ripresa: ottime come in tutte le auto elettriche, e il piacere di vita a bordo per quattro persone.