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«Gara corretta», Conto Tv perde la sfida sui diritti

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Questo articolo è stato pubblicato il 25 maggio 2010 alle ore 08:06.

La Lega Calcio può tirare un respiro di sollievo: nessuno le chiederà indietro, almeno per ora, quel miliardo e 149 milioni di euro pagati da Sky per l'aggiudicazione dei diritti televisivi di tutte le partite di Serie A per i prossimi due campionati.
Il tribunale di Milano, con l'ordinanza 21604/10 del giudice Claudio Marangoni, ha respinto il ricorso presentato da Conto Tv nei confronti della Lega nazionale professionisti e di Sky Italia, con l'intervento volontario di Infront Italy (società di consulenza della Lega Calcio).

Nessuna distinzione all'interno del mercato delle pay-tv tra satellite e digitale terrestre, ma soprattutto nessun pacchetto costruito ad hoc dalla Lega per favorire i tre maggiori operatori della televisione a pagamento: Mediaset Premium (12 squadre), Dahlia tv (8 squadre) e la stessa Sky (tutte le 20 squadre della Serie A).

«Non pare corretto a questo giudice – si legge nell'ordinanza di 28 pagine – valutare autonomamente l'offerta predisposta dalla Lega per la piattaforma satellitare rispetto a quella relativa al digitale terrestre, entrambe indirizzate al comune mercato della pay tv». Inoltre il Tribunale sostiene che la Lega sia stata corretta nella formazione dei pacchetti oggetto dei bandi e per il giudice Marangoni, quindi, la Lega non solo ha rispettato la normativa vigente sulla concorrenza nella formazione dei pacchetti ma, dopo i rilievi mossi dall'Antitrust, ha aggiustato il tiro mettendo in campo «iniziative che hanno consentito di non ritenere fondate le doglianze della ricorrente».

La decisione del giudice Marangoni è stata salutata con soddisfazione dal presidente della Lega Calcio Maurizio Beretta. «Il dato importante è che sono state accolte le ragioni della Lega e noi siamo sempre stati convinti di aver operato tenendo conto di tutte le indicazioni della legge Melandri, dell'Agcom, dell'Antitrust e anche delle autorità europee». Soddisfazione anche da parte di Ferdinando Emanuele e Marco D'Ostuni, dello studio Cleary Gottlieb, che hanno assistito Sky Italia: «Il Tribunale ha rilevato che, secondo le autorità che hanno esaminato la questione, il mercato rilevante della pay tv include tutte le piattaforme televisive e Conto Tv non ha dimostrato la sussistenza di alcun abuso».

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Tags Correlati: Claudio Marangoni | Conto Tv | Dahlia | Ferdinando Emanuele | Gottlieb Cleary | Lega | Lussemburgo | Marco Crispino | Marco D'Ostuni | Maurizio Beretta | Milano | Sky Italia | Stream | Tele+ |

 

«La campagna mediatica scatenata contro Conto tv negli ultimi giorni – ha scritto in una nota l'editore Marco Crispino –, ha riscosso gli effetti desiderati dalla Lega. I presidenti capiranno presto che essere in mano a un unico operatore sul satellite non è cosa tanto buona e giusta. Il tribunale di Milano oggi ha respinto il ricorso di Conto tv salvando non il calcio italiano ma il monopolio di Sky. Una sentenza tanto lunga quanto debole. E non è escluso che faremo un viaggetto in Lussemburgo alla Corte di Giustizia Europea».
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Il costo dei diritti tv (milioni)
È questo il prezzo complessivo pagato da Sky Italia per l'aggiudicazione dei diritti televisivi per due campionati per tutte e venti le squadre di Seria A. Il "premio" pagato da Sky per avere tutte le partite è molto alto se si pensa che, per lo stesso periodo, Mediaset ha sborsato 435 milioni (per 12 squadre) e Dahlia tv 63 milioni (per 8 squadre)
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A tutto il 2011, fino alla scadenza del 31 dicembre fissata dall'Unione Europea all'atto della fusione tra Stream e Tele+, Sky non trasmetterà programmi a pagamento sul digitale terrestre (Dt). Occorrerà aspettare il 2012, sempre che la società affitti o acquisti da altri operatori i multiplex necessari

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