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Questo articolo è stato pubblicato il 01 giugno 2010 alle ore 13:39.
«Dati gravissimi, in costante aumento tutti i mesi, e ai quali mancano risposte credibili da un governo assente». Così Fulvio Fammoni, segretario confederale della Cgil, commenta le stime diffuse oggi dall'Istat che, rileva, «certificano il fatto che siamo al livello più alto della disoccupazione da 9 anni mentre per i giovani si sfiora drammaticamente il 30%».
Alla luce di questi dati, il dirigente sindacale osserva: «Smetterà il governo di fare come lo struzzo e di nascondere la testa sotto la sabbia e, allo stesso tempo, di affermare che stiamo meglio di altri proprio mentre in Germania la disoccupazione cala? L'Italia vanta purtroppo record negativi: disoccupazione giovanile, tasso di attività, lavoro nero e una sempre più grave emergenza mezzogiorno».
Rispetto a questa realtà, Fammoni rileva, «la manovra appena approvata prevede addirittura il taglio per tanti altri precari pubblici e norme sbagliate per i lavoratori in mobilità. L'inadeguatezza rispetto ai problemi del paese è evidente». Secondo il segretario confederale «per arginare questa deriva serve sviluppo, far ripartire i consumi e la produzione non certo la manovra depressiva adottata, dare immediata certezza di prosecuzione per la cassa integrazione in deroga che deve essere prorogata almeno per tutto il 2011, mentre va ampliato il ricorso alla cassa ordinaria e i periodi di disoccupazione».
Inoltre, aggiunge, «occorre dare risposta ai tantissimi giovani attualmente esclusi da ogni forma di tutela e non diminuire i propri diritti approvando le norme sull'arbitrato. Questo dovrebbe fare il governo invece di intasare il Parlamento con leggi incostituzionali sull'informazione e sulla giustizia. Questo - conclude Fammoni - rivendicheremo con la forza e l'urgenza necessaria nella manifestazione del 12 giugno e nello sciopero generale».
Il Comitato esecutivo nazionale della Cisl, dal canto suo, esprime «grande preoccupazione sulla lentezza della ripresa economica che rende lungo ed incerto il riassorbimento dei lavoratori beneficiari di ammortizzatori sociali ed aggrava la disoccupazione strutturale, particolarmente di giovani, di donne, del Mezzogiorno».
Secondo il segretario Confederale della Cisl, Giorgio Santini