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Questo articolo è stato pubblicato il 02 giugno 2010 alle ore 18:45.
«Le autorità» italiane «hanno ribadito l'impegno a ridurre il deficit sotto il 3% nel 2012 e a un ulteriore risanamento nel lungo termine. Le autorità si sono dette d'accordo sulla possibilità che le previsioni di crescita potrebbero essere ottimistiche e messo in evidenza che, se necessario, ulteriori misure correttive potrebbero essere adottate». Lo afferma il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) nell'Article IV sull'Italia, nel testo integrale in inglese del rapporto pubblicato online.
La crisi finanziaria globale ha «esacerbato le debolezze strutturali» italiane e «causato la peggiore recessione della Seconda Guerra Mondiale» si legge nel rapporto del Fmi nel testo integrale dell'Article IV sull'Italia, sottolineando che «un più elevato debito pubblico e una più bassa crescita saranno, nel lungo termine, l'eredità della recessione. Una modesta e fragile ripresa è in corso, ma il livello elevato di debito pubblico potrebbero rendere l'Italia suscettibile ai cambiamenti nel "sentiment" del mercato».
«Le autorità sono impegnate a ridurre il deficit sotto il 3% entro il 2012 e considerano i prossimi tre anni come un'opportunità d'oro per attuare riforme strutturali. In particolare - osserva il Fondo - ritengono che il federalismo fiscale possa facilitare il risanamento di bilancio e migliorare l'efficienza dei servizi pubblici».
Infine, i bilanci di imprese e famiglie italiane sono solidi, il sistema finanziario è forte, non ci sono bolle immobiliari. Tutto questo è di conforto per i mercati: finora gli effetti delle turbolenze sui mercati per Grecia, Spagna e Portogallo sono stati limitati. L'istituto di Washington mette in evidenza come lo spread fra i bond italiani e il bund tedesco è sceso dal picco toccato negli anni '90 e finora è stato solo marginalmente influenzato dalle recenti turbolenze in Europa. «Il sentimento del mercati potrebbe però peggiorare se il governo non specificherà in modo sufficientemente dettagliato i piani per ridurre il deficit in base al piano di medio-termine».
Le considerazioni contenute nel rapporto dello staff del Fondo Monetario Internazionale (Fmi) «sono state rese obsolete dalla misure già prese dal governo italiano», ha spiegato in serata Arrigo Sadun, responsabile per l'Italia al Fmi, sostenendo che il rapporto dello staff pubblicato mercoledì 2 giugno sul sito è stato stilato nelle settimane precedenti alla manovra del governo e quindi non ne tiene conto. «Con la manovra - ha osservato inoltre Sadun - il governo ha previsto aggiustamenti alla crescita, le cui stime sono ora in linea sia con quelle del Fondo sia con quelle della commissione europea». Il rapporto stilato dallo staff «non è modificabile e l'unica cosa che il Fmi può fare è inserire una nota aggiuntiva. Dopo che il rapporto è stato discusso al board è stata resa nota la posizione ufficiale del Fmi.