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Questo articolo è stato pubblicato il 02 giugno 2010 alle ore 09:36.
Il fisco dichiara ancora una volta guerra agli evasori o almeno ci prova. Poco importa se siano fiscali o contributivi. Lo scambio di informazioni, l'incrocio dei dati, il restyling di strumenti già in uso come il redditometro e la tracciabilità di contanti (sopra i 5.000 euro) e fatture (sopra i 3.000 euro) consentiranno all'amministrazione finanziaria e all'Inps di contribuire alla riduzione del debito per 415 milioni già a partire dal 2010, per 5,3 miliardi nel 2011, per oltre 7,78 nel 2012 e per 6,8 miliardi nel 2013.
La misura su cui il fisco punta per garantire maggiori risorse all'erario è il blocco della compensazione dei crediti di imposte erariali per chi ha ricevuto la notifica di una cartella di pagamento il cui relativo termine per versare le somme è già scaduto. Il blocco si riferisce solo alle somme iscritte a ruolo e non ancora pagate se di importo superiore a 1.500 euro. Per chi viola le regole la sanzione sarà pari al 50% dell'importo indebitamente compensato. Una misura che da sola garatirebbe all'erario (sempre in termini di riduzine del debito) 700 milioni per il 2011, ben 2,1 miliardi nel 2012 e 1,900 miliardi per il 2013.
Degli oltre 7,7 miliardi attesi nel 2012 dalla lotta all'evasione, (che diventano 9,4 includendo le altre misure fiscali come l'anticipo degli acconti 2011 e 2012), una buona parte (1.500 milioni di euro) potrebbe arrivare dal potenziamento della riscossione. Dal 1° luglio 2011 l'avviso di accertamento diventa titolo esecutivo all'atto della notifica al contribuente.
Completa il podio delle misure antievasione più incisive la stretta sulle imprese che per due anni consecutivi dichiarano una perdita. Sul debito il giro di vite vale 925 milioni di euro nel 2012.
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