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Questo articolo è stato pubblicato il 07 giugno 2010 alle ore 08:04.
Federica Micardi
In un mondo del lavoro sempre più difficile da conquistare esiste un'isola felice. Forse perché sconosciuta ai più, in parte perché richiede una formazione statistico-matematica non proprio alla portata di tutti. Una professione dove le offerte di lavoro arrivano (cosa di per se già molto rara) ai giovani ancor prima di tagliare il traguardo della laurea. Si tratta dell'attuario.
Due settimane fa gli attuari d'Italia si sono incontrati quasi tutti (600 su 900) al Congresso nazionale che si è svolto a Torino. Molti i giovani – l'età media è di 43 anni ma guardando i presenti al congresso sembrava di essere nei corridoi dell'università – molte le donne, circa il 50% (tra le nuove leve la presenza femminile sfiora il 70%) e molti i temi di cui parlare: le nuove aree professionali che si sono aperte o che si stanno aprendo per questo ordine e la necessità di farsi conoscere ai più, visto che per rispondere alla domanda di lavoro del mercato servono almeno il doppio se non il triplo di attuari rispetto all'offerta.
Ma cosa fa esattamente un attuario? Determina, con la più elevata probabilità possibile, l'andamento futuro di variabili demografiche ed economiche, disegnando quale sarà la realtà nel breve, medio e lungo periodo. Per fare ciò si basa sulle conoscenze che ha acquisito in diverse discipline: statistica, matematica, calcolo delle probabilità e teoria finanziaria, materie che vengono applicate allo studio di eventi futuri incerti.
In parole più semplici l'attuario è colui (o colei) che attraverso dei modelli probabilistici è in grado di valutare la componente di rischio e consente di porre le necessarie barriere perché un evento – se si verifica – sia contenuto negli effetti pratici ed economici. Questa professione risulta perciò storicamente presente nelle assicurazioni e nel campo previdenziale. Da alcuni anni si è anche aperto il mercato finanziario ma i possibili sbocchi riguardano anche le aziende in generale, infatti il rischio si manifesta sotto le più svariate forme: dalla mancanza di sicurezza sul lavoro, alla perdita di credibilità (particolarmente pericolosa per le aziende quotate) solo per fare due esempi.