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Questo articolo è stato pubblicato il 08 giugno 2010 alle ore 17:12.
La trattativa tra Fiat e sindacati che riguarda lo stabilimento di Pomigliano d'Arco, aperta oggi a Torino e riaggiornata a venerdì, è «in un momento di stallo molto pericoloso». Lo ha affermato il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, nel corso di una conferenza stampa. «Bisogna evitare che insediamenti produttivi così importanti se ne vadano - ha detto la leader degli industriali - da parte di Uilm e Fim c'è una sostanziale adesione alle richieste della Fiat. Da parte della Fiom, invece, c'è una sostanziale non accettazione. È un segnale molto negativo».
Marcegaglia ha osservato che «dall'altra parte i sindacati polacchi dicono di voler accettare le condizioni poste dalla Fiat. Se per la cecità di qualcuno perdiamo un investimento importante da 700 milioni di euro, che svilupperebbero la zona e l'indotto, sarebbe un fatto molto negativo». Il presidente dell'associazione di viale dell'Astronomia ha definito il rifiuto delle tute blu della Cgil rispetto alle richieste di Fiat «anacronistico e inspiegabile. Credo - ha aggiunto - che se andiamo avanti così il futuro dell'industria è un poco più negativo. La nostra richiesta e l'auspicio che esprimiamo è la Fiom non abbia questo atteggiamento: tratti e accetti le condizioni dell'azienda».
Replica del segretario nazionale della Fiom,Giorgio Cremaschi: «Quelle della signora Marcegaglia sono dichiarazioni inaccettabili, da respingere al mittente. Si rivolga alla sua associata Fiat che vuole cancellare un contratto nazionale di cui la presidente di Confindustria è firmataria».