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Questo articolo è stato pubblicato il 14 giugno 2010 alle ore 19:15.
Il fil rouge che ha percorso l'assemblea dell'Assolombarda è stata la parola «regole». Alberto Meomartini, presidente della più forte associazione territoriale della Confindustria, nella relazione presentata nella sala del Conservatorio di Milano ha citato questa parola una decina di volte, e poi insieme con Roberto Maroni, ministro dell'interno, e con Emma Marcegaglia, presidente della Confindustria, l'ha declinata nelle sue diverse articolazioni.
Le regole condivise dell'economia di mercato per avere una competizione sana tra le imprese, le norme pazze di una burocrazia asfissiante, le leggi che non sono rispettate dalla criminalità economica e da chi evade le tasse. Il risultato di queste normative pazze, di queste leggi non rispettate, è una distorsione della concorrenza.
L'altro tema dei diversi interventi è il ritorno alla centralità dell'impresa. Non a caso Marcegaglia ha chiesto di ridare slancio agli investimenti delle aziende con una proroga della Tremonti Ter. E Marcegaglia ha proposto a Maroni, sul fronte della legalità, un tavolo in cui la Confindustria potrebbe dare al governo gli strumenti per gestire in modo imprenditoriale le imprese sequestrate alla malavita: anche se il capitale era in mano alle organizzazioni criminali, chi vi lavora, chi produce, deve senire lo Stato come amico, come sicurezza del posto di lavoro, come alternativa valida al ricatto criminale.
«Ci sono tante aziende che vengono sequestrate e se restano ferme e vanno in mano a persone che non sanno gestirle possono fallire e creano disoccupati e questo aumenta la vicinanza di alcune persone verso la mafia», avverte Marcegaglia. «L'idea è costituire un pool di manager, e ne stiamo discutendo proprio in queste ore, che aiuti lo stato a rimettere sul mercato queste aziende, che poi magari saranno vendute».
La Lombardia è, nei numeri citati dal ministro Maroni, la quarta regione in Italia per controvalore dei beni sequestrati. «Siamo disposti a dare una mano», ha detto il presidente Meomartini. In materia invece di evasione fiscale anche secondo il numero uno di Assolombarda «i comportamenti gravi vanno sanzionati. L'evasione fiscale è un crimine disorganizzato, con un danno sociale equivalente».