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Questo articolo è stato pubblicato il 14 giugno 2010 alle ore 16:54.
Più 17.235 imprese, nei primi 5 mesi del 2010. Una crescita dello 0,28%, che risulta dal saldo tra le 200.652 aziende appena nate e le 183.417, che nello stesso periodo considerato, hanno, invece, cessato la propria attività. La fotografia è scattata dalla rivelazione statistica «Movimprese», realizzata da Unioncamere e InfoCamere e testimonia una prima, seppur timida, inversione di tendenza rispetto al periodo gennaio-maggio 2009, dove, anche a causa della crisi, il bilancio tra aperture e chiusure di imprese segnò un calo di quasi 10mila unità.
Soddisfatto il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, che ha parlato «di una ripresa della business community italiana» ed evidenziato come, a fine maggio 2010, il numero delle imprese presenti nei registri camerali abbia superato quota 6 milioni (precisamente 6.087.288). «Tra i segnali di ripresa che si affacciano in questi mesi, - ha proseguito Dardanello - quello che più di ogni altro fa ben sperare è la straordinaria vitalità del tessuto imprenditoriale». Per sostenere questo rimbalzo, secondo Dardanello, occorre prima di tutto «mettere l'impresa e il lavoro al centro delle politiche del Paese», ovvero «riconoscerne il ruolo sociale» delle aziende e «liberarle da quelle norme inutili che ne frenano la vitalità». Tornando, invece, ai numeri, positivo è soprattutto il dato sulle iscrizioni di nuove imprese, in aumento, rispetto ai primi 5 mesi dello scorso anno, di circa 14mila aziende. Bene anche il dato sulle cessazioni: in calo di circa 14mila unità, sempre nel paragone con gennaio-maggio 2009.
Situazione in chiaro-scuro a livello territoriale. In valore assoluto, i bilanci migliori
sono stati quelli della Lombardia (+5.655 imprese), del Lazio (+4.268) e della Toscana (+1.471). Mentre hanno chiuso i conti con il segno rosso Puglia (-180), Liguria (-164), Friuli (-97) e Molise (-37). Su base settoriale, invece, il comparto alberghi e ristoranti, con un saldo di 4.326 unità è quello che in termini assoluti ha realizzato il risultato migliore. Seguono i comparti attività professionali (+2.772) e immobiliari (+2.767). Continua, invece, il trend negativo dell'agricoltura: 10.583 unità in meno. Male pure il settore manifatturiero, che presenta un tasso di crescita nei primi 5 mesi 2010 pari a -0,68%, replicando, sostanzialmente, il risultato realizzato nello stesso periodo 2009 (-0.72 per cento). In controtendenza, il commercio, con un discreto +1.274 unità, in crescita dello 0,08 per cento. Riguardo, infine, alla forma giuridica, il contributo più rilevante al saldo positivo delle aziende nel periodo esaminato è venuto dalle imprese costituite in forma di società di capitali: +23.142 unità. Le ditte individuali sono, invece, le uniche con un bilancio negativo (-10.711).