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Questo articolo è stato pubblicato il 16 giugno 2010 alle ore 08:05.
ROMA
Si andrà avanti ancora, fino a fine gennaio del 2011. Le aziende potranno contare sulla moratoria dei debiti per altri sette mesi oltre la scadenza del 30 giugno, fissata dall'"avviso comune" firmato il 3 agosto dell'anno scorso da Abi e Confindustria e dalle altre organizzazioni imprenditoriali, presente il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti.
«Una risposta coerente e tempestiva al forte bisogno di liquidità che le imprese hanno per realizzare gli investimenti e rilanciare le attività produttive», ha commentato il presidente della Piccola industria di Confindustria, Vincenzo Boccia.
La proroga è stata decisa ieri, in una riunione tecnica che si è tenuta al ministero dell'Economia tra l'Abi e le rappresentanze d'impresa. L'accordo prevede che restino invariate le condizioni di accesso all'avviso comune. Possono essere ammesse le aziende che non hanno utilizzato la moratoria e quelle che sono già ricorse alla procedura, ma ne hanno bisogno per altre operazioni.
«L'allungamento dei tempi evidenzia l'efficacia dello strumento», è stato il commento del presidente dell'Abi, Corrado Faissola. Secondo gli ultimi dati, al 30 aprile erano state già raccolte 142mila domande, per mutui e leasing sospesi pari a 10 miliardi. Si tratta di 500 milioni in più rispetto a marzo 2010.
Complessivamente le domande pervenute al 30 aprile sono 184mila, per un controvalore complessivo di finanziamenti in essere di 55miliardi di euro. A marzo 2010 le domande erano stata 171mila, per un controvalore complessivo di finanziamenti pari a 52 miliardi.
Il sistema bancario ha analizzato 176mila domande (53 miliardi di euro), con i seguenti risultati: è già stato accolto il 77% delle domande (142mila, pari a 43 miliardi), sono ancora in corso di esame 23mila richieste (pari a 7 miliardi), mentre solo il 2,5% non è stato accolto (4.600 domande, 1 miliardo di valore).
Oltre il 70% dei 10 miliardi di euro di rate sospese, sottolinea Boccia, fa capo ad imprese e settori rappresentati da Confindustria. «La moratoria è stata concepita nella fase acuta della crisi ma si sta rivelando di fondamentale importanza anche in questi mesi, fornendo alle imprese le flessibilità necessaria per agire in modo da agganciare la ripresa», ha continuato il presidente della Piccola. Tra i commenti soddisfatti, anche quello della Confcooperative: «Una misura valida, che sta dando respiro specie alle imprese piccole», ha detto il presidente, Luigi Marino. Positivo anche Giorgio Guerrini, presidente Confartigianato: «È stato dato ossigeno alle imprese».