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Questo articolo è stato pubblicato il 17 giugno 2010 alle ore 08:19.
MILANO
Un piano di investimenti per 700 milioni, da realizzare entro il 2012, per sviluppare la rete di vendita e contrastare la perdurante crisi dei consumi. «È un piano – spiega Vincenzo Tassinari, presidente del consiglio di gestione di Coop Italia – che intende lanciare un segnale forte al mercato in un momento davvero difficile, contraddistinto da una pesante caduta della spesa delle famiglie. Un segnale forte, visto che apriremo 55 nuove strutture di vendita, per buona parte al Sud, l'area in cui la distribuzione moderna è meno sviluppata. Rilanciamo poi sugli ipermercati, mercato in cui siamo in posizione leader e che sta dando buoni risultati, aprendo 11 nuove strutture, di cui almeno 5 al Sud, tra Puglia, Sicilia e Calabria».
Alla Coop hanno aspettative positive sulle ricadute occupazionali. «Prevediamo di creare tra i 3mila e i 4mila nuovi posti di lavoro con questo piano di investimenti – spiega Tassinari –, e molti posti sono nel Mezzogiorno. Complessivamente il gruppo Coop dà lavoro a circa 57mila persone. I soci poi sono oltre 7,2 milioni».
I risultati del gruppo – che saranno presentati oggi a Bologna all'assemblea di Coop Italia – sono in generale positivi in un contesto molto difficile del mercato. «Contiamo di chiudere il 2010 con un giro d'affari complessivo superiore a 13 miliardi – sottolinea Tassinari – e con un aumento vicino al 2% rispetto al 2009 archiviato con ricavi per circa 12,8 miliardi e utili pari all'1,2% sul volume d'affari. La quota di mercato è salita di 0,3 punti al 18,1%». Al centro della strategia del gruppo per il rilancio dei consumi ci sono poi lo sviluppo delle linee di prodotti a marchio Coop (che costano almeno il 30/40% meno dei corrispondenti prodotti di grande marca) e dei servizi collaterali alla vendita di beni di largo consumo. «Se consideriamo il volume d'affari aggregato dei prodotti a marchio Coop siamo ormai tra i top five del mercato – commenta Tassinari–. I prodotti Coop sviluppano un volume di ricavi alla vendita pari a 2,7 miliardi di euro e rappresentano il 25,7% delle vendite grocery e vengono realizzati da oltre 300 imprese industriali e 10mila realtà agricole. Continueremo a investire e vogliamo portare la quota almeno al 30%». Tassinari ricorda poi gli investimenti nei farmaci da banco a marchio Coop e nella telefonia mobile (500mila le schede vendute).