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Questo articolo è stato pubblicato il 17 giugno 2010 alle ore 08:19.
BRUXELLES. Per chi sperava che il riordino e la modifica del sistema europeo di etichettatura obbligatoria dei prodotti alimentari avrebbe introdotto un nuovo sistema a "semaforo" di immediata comprensione per i consumatori meno attenti, l'esito del voto di ieri all'europarlamento è stato deludente. Non è infatti passata la proposta, sostenuta dai gruppi di centro-sinistra da cui però ieri si sono dissociati italiani, francesi, spagnoli e greci. Giocando sui bollini rossi, gialli o verdi secondo le quantità di grassi, zuccheri e sale contenuti nei vari prodotti, questa puntava ad avvertire chi li compra sul loro grado di bontà o pericolosità per la salute.
Stando al Ceo, (Corporate Europe Observatory), l'osservatorio che denuncia l'influenza delle lobby industriali su legislazione e politiche europee, le grandi multinazionali del settore avrebbero investito qualcosa come un miliardo di euro per bloccare il provvedimento che, a detta loro, avrebbe creato discriminazioni tra cibi buoni e cattivi. Operazione riuscita, visto che una proposta bocciata in prima lettura (come è avvenuta ieri) non potrà essere poi riproposta nella seconda.
I "semafori" mancati nulla tolgono però al fatto che ieri l'Europarlamento ha approvato a schiacciante maggioranza (559 voti a favore, 54 contrari e 32 astenuti) una nuova disciplina sull'etichettatura obbligatoria dei prodotti alimentari molto più ampia e articolata di quella proposta da Commissione e Consiglio Ue. «Con il voto di oggi si garantisce più trasparenza di scelta ai consumatori. Sventando il rischio dei semafori, promossi dal Nordeuropa, che avrebbero apposto il bollino rosso per esempio al parmigiano per il suo contenuto di grassi superiore alla soglia del 35%», ha commentato Paolo De Castro, Pd, presidente della commissione Agricoltura.
La nuova normativa, che tornerà ora al Consiglio dei ministri per essere ancora cambiata, prevede l'obbligo di inserire il profilo nutrizionale nell'etichetta indicando non solo le quantità di grassi, acidi grassi saturi, zuccheri e sale ma anche, grazie al voto parlamentare di ieri, proteine, carboidrati, fibre, grassi artificiali. Il tutto in modo leggibile. E lasciando sempre all'Efsa, l' Agenzia di Parma per la sicurezza alimentare, il compito di verificare la veridicità o meno dei profili dichiarati.