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Questo articolo è stato pubblicato il 30 giugno 2010 alle ore 20:36.
Dopo Standard & Poor's e Fitch, anche Moody's potrebbe bocciare il merito di credito della Spagna. E così Madrid rischia di uscire dal salotto buono della tripla A, quello che contraddistingue i Paesi più affidabili in termini di solvibilità del debito pubblico come gli Stati Uniti, la Germania o le stabili economie scandinave.
La Spagna aveva già perso la tripla A per mano di Standard & Poor's, la prima a muoversi, ad aprile. Poi era stata la volta di Fitch il mese scorso, quando l'agenzia aveva tagliato il giudizio sul credito del Paese iberico da AAA ad AA+ con prospettive stabili, nonostante il governo socialista di Josè Luis Zapatero avesse appena varato una manovra lacrime e sangue per riportare sotto controllo il deficit di bilancio.
Ora, dopo lunghe valutazioni che hanno visto gli analisti di Moody's fare la spola fra Londra e Madrid, anche l'agenzia newyorchese minaccia la bocciatura, che farebbe perdere l'unico rating di massimo grado rimasto sui conti di Madrid, che lo aveva conquistato negli anni del boom economico ed immobiliare. Moody's, in una nota, ha fatto sapere che ora la Spagna è sotto osservazione per un possibile «downgrade»: è in corso una fase di valutazione, che durerà un massimo di tre mesi, al termine della quale il rating potrebbe essere tagliato di uno o due livelli, raggiungendo così il grado 'Aa1' o 'Aa2'.
A far rompere gli indugi agli analisti, che avevano resistito di fronte alla crisi del debito greco (che aveva investito anche la Spagna facendone lievitare i rendimenti e rendendo così più costoso il debito pubblico), sono diversi fattori. Pesa il peggioramento delle prospettive di crescita, un tempo fiore all'occhiello dell'economia iberica, ora divenute «più deboli rispetto ad altre economie a tripla A» anche a causa dei sacrifici fiscali, come spiega la vice presidente Kathrin Muehlbronner.
Ma pesano anche i difficili obiettivi fiscali fissati dal governo, che richiederanno «ulteriori aggiustamenti ai principali capitoli di spesa» di fronte al rischio di ritrovarsi con un debito pari all'80% del Pil. E poi c'è il costo del finanziamento del debito, piuttosto alto ora che la Spagna deve pagare ben due punti percentuali in più sulla scadenza decennale rispetto al bund tedesco a causa della crisi di fiducia nei titoli di Stato europei.